martedì 8 ottobre 2013

Addio Patrice Chéreau

Patrice Chéreau (Lézigné, 2 novembre 1944 – Parigi, 7 ottobre 2013) si è spento ieri a Parigi, a 68 anni


Patrice Chéreau al Teatro alla Scala
(©Teatro alla Scala)
«Tout ce que je sais, tout ce que j'ai appris, c'est très peu de spectacles de théâtre et énormément de films. J'ai choisi le théâtre parce qu'il était à portée de main». 



«Ho cercato di raccontare un modo di amare malato, ossessivo, spaventoso per gli altri. Qualcosa che io conosco fin troppo bene: perseguitare ed essere perseguitato». (a proposito del film Persécution)
Un cancro ai polmoni se l’è portato via, a meno di un mese dal suo compleanno. Il prossimo 2 novembre Patrice Chéreau  (attore, sceneggiatore e regista teatrale e cinematografico) avrebbe, infatti, compiuto 69 anni.

Nato a Lézigné (Maine-et-Loire), da due pittori, Patrice Chéreau si avvicina ben presto al teatro e nel 1964, con un gruppo teatrale formato al liceo (Luois-le-Grand), realizza L’intervention di Victor Hugo. Due anni dopo, nel 1966, a soli 22 anni prende la direzione del Théâtre de Sartrouville. Nel 1969, il fallimento di questo teatro lo porta in Italia, a Milano: al Piccolo Teatro è allievo e poi assistente di Giorgio Strehler, Paolo Grassi e Nina Vinchi. E a quegli anni risalgono anche le prime regie nella lirica come, ad esempio, L’italiana in Algeri di Rossini, nel 1969, al Festival di Spoleto.

Fortemente attratto dal mondo dell’opera, per Chéreau è fondamentale l’incontro con Pierre Boulez, insieme al quale realizza la Tetralogia al Festival di Bayreuth nel 1976. E sempre con Boulez Chéreau mette per la prima volta piede alla Scala nel 1979 con Lulu (già realizzata per l’Opéra di Parigi). Alla Scala di Milano è tornato, poi, nel 1984 con Lucio Silla di Wolfgang Amadeus Mozart, nel 2007 con Tristan und Isolde (con la direzione di Daniel Barenboim)  e nel 2010 con Da una casa di morti di Janáček in collaborazione con i Wiener Festwochen. A maggio e giugno del 2014 il Teatro alla Scala metterà in scena la “sua” Elektra di Strauss, con la bacchetta di Esa-Pekka Salonen.


A.B.