giovedì 23 maggio 2013

La Stagione di Balletto 2013/2014 del Teatro alla Scala

Makhar Vaziev, Direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, presenta la nuova Stagione di Balletto


Nella stagione 2013-2014 il Balletto alla Scala sarà presente in sette occasioni, ma in realtà molti di più saranno i titoli che vedranno impegnato il Corpo di Ballo, i suoi Solisti, i Primi Ballerini, le Étoile e gli Artisti Ospiti: accanto a tre balletti a serata, che stanno nel cuore del pubblico e che il Corpo di Ballo da molte stagioni ha fatto suoi con sempre migliori risultati tecnici e interpretativi, diversi programmi saranno articolati in trittico o dittico. 


Si tratta di programmi dedicati a coreografi di spicco per la Scala e per il mondo del balletto che, sviluppandosi in più titoli, permetteranno di ritrarne meglio la creatività.

Già il programma di apertura - dieci recite tra dicembre e gennaio, più la consueta Anteprima dedicata ai Giovani - riflette questa impostazione, regalando nella stessa serata una ripresa, un debutto per il balletto scaligero e una nuova creazione, assoluta, che prenderà vita alla Scala.

Alexei Ratmansky in prova con il Corpo di Ballo - ph Marco Brescia 

L’inaugurazione è interamente dedicata a Alexei Ratmansky, tra i più talentuosi coreografi attuali, dotato di uno stile originale che il Balletto scaligero ha fatto suo nel 2012, presentando in prima europea Concerto DSCH, lavoro che ha ottenuto il premio Danza&Danza come miglior produzione classica della stagione. La serata riporterà in scena questo balletto e con esso, per alcune recite, Svetlana Zakharova. Sarà l’occasione per presentare alla Scala Russian Seasons, primo lavoro di Ratmansky per il New York City Ballet (2006), in cui unanimemente la critica ha riconosciuto una straordinaria ricchezza creativa. Sull’omonima partitura di Leonid Desyatnikov, costruita in dodici sezioni, per orchestra d’archi, violino solista e voce femminile, Russian Seasons fonde coreograficamente classicismo e tradizione russa nel condurci attraverso il ciclo dell’anno e delle stagioni. Mai interpretato prima dal balletto scaligero, vedrà in scena anche Svetlana Zakharova, già protagonista al Bol’šoj. Vertice e momento conclusivo della serata sarà una nuova creazione, appositamente richiesta a Ratmansky per il nostro Corpo di Ballo. Si intitola Opera e si avvarrà di musica composta per l’occasione da Leonid Desyatnikov, considerato da molti il più celebre compositore russo vivente. La partitura, con strumenti moderni per un organico orchestrale tardo-barocco o primo periodo classico, avrà parti cantate (tre voci soliste dell’Accademia Teatro alla Scala) su versi di Metastasio e su un estratto dalle “Memorie” di Carlo Goldoni. Opera vedrà in scena, in differenti recite, anche le étoile Roberto Bolle e Massimo Murru.

la rose malade - Collection privée Roland Petit

Dicevamo sette programmi. Se è vero che sei sono gli appuntamenti nella nuova stagione di balletti, subito dopo l’apertura sarà molto speciale l’occasione che vedrà la danza entrare, ospite, nella programmazione di opera, per esaltarne, attraverso la musica, alcuni suoi miti. Si tratta di un impegno fuori dal comune segnato dalla presenza sul podio di un direttore che con grande successo aveva voluto legarsi al balletto nell’indimenticabile Serata Béjart: Daniel Harding. Allora furono lo Stravinskij di L’Oiseau de feu e Le sacre du printemps e il Mahler di Chant du compagnon errant a esserne musicalmente esaltati, ora sarà ancora Mahler, con l’Adagietto dalla Quinta Sinfonia per La rose malade, delicato e struggente pas de deux creato nel ’73 da Roland Petit per Maya Plisetskaya con i costumi di Yves Saint-Laurent. E toccherà poi a Carl Maria von Weber, nella orchestrazione di Hector Berlioz per Le Spectre de la rose, che celebra con Michail Fokin l’avventura creativa ed estetica dei Ballets Russes: Vaslav Nijinskij ne fu la prima incarnazione, languida e vibrante, nello specialissimo costume creato da Léon Bakst, accanto a Tamara Karsavina. Nel ruolo che fu di Nijinskij entrano Leonid Sarafanov, Ivan Vasiliev, e anche artisti del Teatro.

Maria Eichwald in Onegin - ph Brescia-Amisano 

La rose malade vedrà in scena per numerose recite Maria Eichwald, prima ballerina dello Stuttgarter Ballett, appassionata e sensibile protagonista femminile di Onegin alla Scala nelle recenti stagioni.

A George Balanchine è dedicato  il terzo programma, tra marzo e aprile: in una serata preziosa torneranno in scena gli Smeraldi, i Rubini e i Diamanti di Jewels. Nel 2011 alla Scala e nelle tournée successive, i “Gioielli” scaligeri ottennero il plauso di pubblico e critica anche per aver riunito per la prima volta queste gemme coreografiche e musicali (Fauré, Stravinskij, Čaikovskij), spesso presentate singolarmente. Sono brani  in cui si evidenziano alcune linee fondamentali del percorso artistico e creativo di Balanchine, del suo rapporto con la musica e i suoi compositori d’elezione, con le scuole e gli stili della storia del balletto: la Francia, culla del balletto romantico, la forza e il brio della collaborazione con Stravinskij, l’ordine e la grandeur della Russia Imperiale e del Teatro Mariinskij, dove Balanchine crebbe artisticamente. Accanto agli artisti scaligeri, le prime serate saranno ulteriormente impreziosite dalla presenza di Natalia Osipova e Ivan Vasiliev (Rubies) e da Polina Semionova con Friedemann Vogel (Diamonds).

Nel 2014 saranno due i titoli legati a Rudolf Nureyev. La Scala infatti custodisce in repertorio molti dei balletti che il grande artista ha affrontato dal punto di vista non solo interpretativo ma anche coreografico. Tra aprile e maggio, per un totale di dodici recite, tornerà Il lago dei cigni; a settembre, per nove recite, tornerà anche lo spumeggiante Don Chisciotte, assente dalle scene scaligere dal 2010. In entrambi i titoli danza Svetlana Zakharova: accanto a lei, nel Lago dei cigni, per la prima volta alla Scala, David Hallberg, principal dell’American Ballet Theatre e, primo americano nella storia, del Teatro Bol’šoj. In Don Chisciotte Zakharova danzerà invece con Denis Matvienko. Altre stelle sono attese per queste produzioni: Polina Semionova per alcune recite nel Lago dei cigni; in  Don Chisciotte, nei ruoli di Kitri e Basilio, Natalia Osipova e Ivan Vasiliev, e in altre recite anche Leonid Sarafanov.

Pink Floyd Ballet - il corpo di Ballo - ph Rudy Amisano

L’onore del quinto programma è per  Roland Petit, artista che ha sempre fondato la sua idea di teatro con lo spirito dei tempi grazie a straordinarie collaborazioni di altissimo livello. Nel 1946, nientemeno che a Jean Cocteau chiedeva il libretto per quel capolavoro esistenzialista che è Le Jeune homme et la Mort e che rimane un traguardo ambitissimo per ogni artista (nella storia Jean Babilée, Rudolf Nureyev, Mikhail Baryshnikov); ai Pink Floyd degli anni Settanta si rivolgeva per quello straordinario e visionario balletto-cult che ha travolto la Scala nel 2009 e che ora torna in scena “a grande richiesta”. Si tratta di due titoli emblematici: con il debutto italiano di “Le Jeune homme” la Scala inaugurò nel 1955 il lungo sodalizio con Petit; Pink Floyd Ballet, tra effetti laser e fumi da concerto rock, fu invece l’ultima sua apparizione sul palcoscenico scaligero, tra l’entusiasmo di un pubblico eterogeneo e giovane, che gli ha tributato un’acclamazione da star. Undici le recite, tra maggio e giugno 2014; in alcune, saranno Roberto Bolle e Ivan Vasiliev a incarnare la drammaticità dell’incontro fra un giovane e il suo destino, dal viso di ragazza, in Le Jeune homme et la Mort.

Spetta infine a Kenneth MacMillan il  programma che chiude la stagione: dopo essere stato presentato in Giappone, nella tournée che a settembre 2013 vede il Ballo tornare a Tokyo dopo sei anni dalla precedente trasferta,  Romeo e Giulietta sarà in scena nel mese di ottobre 2014, nell’allestimento di Mauro Carosi e Odette Nicoletti, nato per la Scala nel 2010. Dopo l’incursione nella modernità di Sasha Waltz e della sua visione coreografica del Roméo et Juliette di Hector Berlioz, la Scala torna a Prokof’ev e coinvolgerà nel corso delle dodici recite star interne e internazionali mai viste insieme in questo balletto: Svetlana Zakharova con Roberto Bolle, Natalia Osipova con Ivan Vasiliev e Marianela Nuñez con Massimo Murru.

Makhar Vaziev, Direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala