Makhar
Vaziev, Direttore del Corpo di Ballo del
Teatro alla Scala, presenta la nuova Stagione di Balletto
Nella stagione 2013-2014 il Balletto alla Scala sarà presente in sette occasioni, ma in realtà molti di più saranno i titoli che vedranno impegnato il Corpo di Ballo, i suoi Solisti, i Primi Ballerini, le Étoile e gli Artisti Ospiti: accanto a tre balletti a serata, che stanno nel cuore del pubblico e che il Corpo di Ballo da molte stagioni ha fatto suoi con sempre migliori risultati tecnici e interpretativi, diversi programmi saranno articolati in trittico o dittico.
Si tratta di programmi dedicati a coreografi di spicco per la Scala e per il mondo del balletto che, sviluppandosi in più titoli, permetteranno di ritrarne meglio la creatività.
Nella stagione 2013-2014 il Balletto alla Scala sarà presente in sette occasioni, ma in realtà molti di più saranno i titoli che vedranno impegnato il Corpo di Ballo, i suoi Solisti, i Primi Ballerini, le Étoile e gli Artisti Ospiti: accanto a tre balletti a serata, che stanno nel cuore del pubblico e che il Corpo di Ballo da molte stagioni ha fatto suoi con sempre migliori risultati tecnici e interpretativi, diversi programmi saranno articolati in trittico o dittico.
Si tratta di programmi dedicati a coreografi di spicco per la Scala e per il mondo del balletto che, sviluppandosi in più titoli, permetteranno di ritrarne meglio la creatività.
Già
il programma di apertura - dieci recite tra dicembre e gennaio, più la consueta
Anteprima dedicata ai Giovani -
riflette questa impostazione, regalando nella stessa serata una ripresa, un
debutto per il balletto scaligero e una nuova creazione, assoluta, che prenderà
vita alla Scala.
L’inaugurazione
è interamente dedicata a Alexei
Ratmansky, tra i più talentuosi coreografi attuali, dotato di uno stile
originale che il Balletto scaligero ha fatto suo nel 2012, presentando in prima
europea Concerto DSCH, lavoro che ha ottenuto il premio
Danza&Danza come miglior produzione classica della stagione. La serata riporterà
in scena questo balletto e con esso, per alcune recite, Svetlana Zakharova. Sarà
l’occasione per presentare alla Scala Russian Seasons, primo lavoro di
Ratmansky per il New York City Ballet (2006), in cui unanimemente la critica ha
riconosciuto una straordinaria ricchezza creativa. Sull’omonima partitura di
Leonid Desyatnikov, costruita in dodici sezioni, per orchestra d’archi, violino
solista e voce femminile, Russian Seasons
fonde coreograficamente classicismo e tradizione russa nel condurci attraverso
il ciclo dell’anno e delle stagioni. Mai interpretato prima dal balletto
scaligero, vedrà in scena anche Svetlana Zakharova, già protagonista al Bol’šoj.
Vertice e momento conclusivo della serata sarà una nuova creazione,
appositamente richiesta a Ratmansky per il nostro Corpo di Ballo. Si intitola Opera
e si avvarrà di musica composta per l’occasione da Leonid Desyatnikov,
considerato da molti il più celebre compositore russo vivente. La partitura,
con strumenti moderni per un organico orchestrale tardo-barocco o primo periodo
classico, avrà parti cantate (tre
voci soliste dell’Accademia Teatro
alla Scala) su versi di Metastasio e su un estratto dalle “Memorie” di Carlo
Goldoni. Opera vedrà in scena, in differenti recite, anche le étoile Roberto
Bolle e Massimo Murru.
Dicevamo
sette programmi. Se è vero che sei sono gli appuntamenti nella nuova stagione
di balletti, subito dopo l’apertura sarà molto speciale l’occasione che vedrà
la danza entrare, ospite, nella programmazione di opera, per esaltarne,
attraverso la musica, alcuni suoi miti. Si tratta di un impegno fuori dal
comune segnato dalla presenza sul podio di un direttore che con grande successo
aveva voluto legarsi al balletto nell’indimenticabile Serata Béjart: Daniel Harding. Allora furono lo Stravinskij di L’Oiseau de feu e Le sacre du printemps e il Mahler di Chant du compagnon errant a esserne musicalmente esaltati, ora sarà ancora Mahler, con l’Adagietto dalla Quinta Sinfonia per La rose
malade, delicato e struggente pas de deux creato nel ’73 da Roland Petit
per Maya Plisetskaya con i costumi di Yves Saint-Laurent. E toccherà poi a Carl
Maria von Weber, nella orchestrazione di Hector Berlioz per Le Spectre de la rose, che celebra con Michail
Fokin l’avventura creativa ed estetica dei Ballets Russes: Vaslav Nijinskij ne
fu la prima incarnazione, languida e vibrante, nello specialissimo costume
creato da Léon Bakst, accanto a Tamara Karsavina. Nel ruolo che fu di Nijinskij
entrano Leonid Sarafanov, Ivan Vasiliev, e anche artisti del Teatro.
La rose malade vedrà in scena per numerose
recite Maria Eichwald, prima ballerina dello Stuttgarter Ballett, appassionata e
sensibile protagonista femminile di Onegin
alla Scala nelle recenti stagioni.
A
George Balanchine è dedicato il terzo programma, tra marzo e aprile: in una
serata preziosa torneranno in scena gli Smeraldi, i Rubini e i Diamanti di Jewels.
Nel 2011 alla Scala e nelle tournée successive, i “Gioielli” scaligeri ottennero
il plauso di pubblico e critica anche per aver riunito per la prima volta queste
gemme coreografiche e musicali (Fauré, Stravinskij, Čaikovskij), spesso
presentate singolarmente. Sono brani in
cui si evidenziano alcune linee fondamentali del percorso artistico e creativo
di Balanchine, del suo rapporto con la musica e i suoi compositori d’elezione,
con le scuole e gli stili della storia del balletto: la Francia, culla del
balletto romantico, la forza e il brio della collaborazione con Stravinskij,
l’ordine e la grandeur della Russia
Imperiale e del Teatro Mariinskij, dove Balanchine crebbe artisticamente. Accanto
agli artisti scaligeri, le prime serate saranno ulteriormente impreziosite
dalla presenza di Natalia Osipova e Ivan Vasiliev (Rubies) e da Polina Semionova con Friedemann Vogel (Diamonds).
Nel
2014 saranno due i titoli legati a Rudolf
Nureyev. La Scala infatti custodisce in repertorio molti dei balletti che
il grande artista ha affrontato dal punto di vista non solo interpretativo ma
anche coreografico. Tra aprile e maggio, per un totale di dodici recite,
tornerà Il lago dei cigni; a settembre, per nove recite,
tornerà anche lo spumeggiante Don Chisciotte, assente dalle scene
scaligere dal 2010. In entrambi i titoli danza Svetlana Zakharova: accanto a
lei, nel Lago dei cigni, per la prima
volta alla Scala, David Hallberg, principal
dell’American Ballet Theatre e, primo americano nella storia, del Teatro Bol’šoj.
In Don Chisciotte Zakharova danzerà invece
con Denis Matvienko. Altre stelle sono attese per queste produzioni: Polina
Semionova per alcune recite nel Lago dei
cigni; in Don
Chisciotte, nei ruoli di Kitri e Basilio, Natalia Osipova e Ivan Vasiliev, e
in altre recite anche Leonid Sarafanov.
L’onore
del quinto programma è per Roland Petit, artista che ha sempre
fondato la sua idea di teatro con lo spirito dei tempi grazie a straordinarie
collaborazioni di altissimo livello. Nel 1946, nientemeno che a Jean Cocteau
chiedeva il libretto per quel capolavoro esistenzialista che è Le Jeune
homme et la Mort e che rimane un traguardo ambitissimo per ogni artista
(nella storia Jean Babilée, Rudolf Nureyev, Mikhail Baryshnikov); ai Pink Floyd
degli anni Settanta si rivolgeva per quello straordinario e visionario
balletto-cult che ha travolto la Scala nel 2009 e che ora torna in scena “a
grande richiesta”. Si tratta di due titoli emblematici: con il debutto italiano
di “Le Jeune homme” la Scala inaugurò
nel 1955 il lungo sodalizio con Petit; Pink Floyd Ballet, tra effetti laser e fumi da concerto
rock, fu invece l’ultima sua apparizione sul palcoscenico scaligero, tra
l’entusiasmo di un pubblico eterogeneo e giovane, che gli ha tributato
un’acclamazione da star. Undici le recite, tra maggio e giugno 2014; in alcune,
saranno Roberto Bolle e Ivan Vasiliev a incarnare la drammaticità dell’incontro
fra un giovane e il suo destino, dal viso di ragazza, in Le Jeune homme et la Mort.
Spetta
infine a Kenneth MacMillan il programma che chiude la stagione: dopo essere
stato presentato in Giappone, nella tournée che a settembre 2013 vede il Ballo
tornare a Tokyo dopo sei anni dalla precedente trasferta, Romeo e Giulietta sarà in scena nel
mese di ottobre 2014, nell’allestimento di Mauro Carosi e Odette Nicoletti, nato
per la Scala nel 2010. Dopo l’incursione nella modernità di Sasha Waltz e della
sua visione coreografica del Roméo et
Juliette di Hector Berlioz, la Scala torna a Prokof’ev e coinvolgerà nel
corso delle dodici recite star interne e internazionali mai viste insieme in
questo balletto: Svetlana Zakharova con Roberto Bolle, Natalia Osipova con Ivan
Vasiliev e Marianela Nuñez con Massimo Murru.
Makhar Vaziev, Direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla
Scala