Borodin, Rachmaninov,
Stravinskij e “R, Concerto per pianoforte e orchestra” del compositore torinese Nicola Campogrande:
da giovedì 4 a domenica 7 aprile 2013
«Le Danze polovesiane sono uno dei pezzi che ascoltavo con assiduità e passione da ragazzo; fanno parte del mio bagaglio innato, come Verdi e Rossini, che mi porto dentro praticamente da sempre. Si tratta certamente del momento più melodico e coinvolgente del Principe Igor di Borodin: le quattro danze, senza l’intervento del coro, consentono all’orchestra di esprimere al meglio tutta la carica passionale che recano in sé. Passando allo stravinskiano Jeu de cartes, il brano rappresenta per il sottoscritto una vera e propria sfida – direi anzi scommessa – personale. Si tratta infatti di uno dei pezzi in assoluto più difficili dei miei studi, caratterizzato sotto il profilo tecnico da complessi cambiamenti di tempo. Incentrato sulla stessa melodia ripetuta, che acquista ogni volta significati diversi, esattamente come uno dei protagonisti della partita a carte, Jolly Joker, che ha il potere di cambiare il valore di tutte le altre carte, è straricco di citazioni: una per tutte, il rossiniano Barbiere di Siviglia. È sicuramente uno Stravinskij diverso da quello de L’uccello di fuoco: meno immediato e più difficile all’ascolto, con un coinvolgimento virtuosistico dell’orchestra senza pari. Veniamo cosi a Rachmaninov e alla Rapsodia su un tema di Paganini. Si tratta di una vera e propria sfida tra pianoforte e orchestra, da qui la denominazione di Rapsodia: 24 variazioni racchiuse in gruppi sul ventiquattresimo Capriccio del genio genovese. Anche qui, come già in Stravinskij, proprio nel binomio strumento solista-orchestra ritroviamo l’immaginifico duello tra bene e male». Jader Bignamini
«“R”
è l’iniziale di un nome e, dietro, vi si nasconde una donna. Una bella signora
che non conoscevo e probabilmente non avrei mai conosciuto se il suo fidanzato,
un giorno, non mi avesse chiesto di ritrarla. Mi sono così trovato di fronte
alla più strana delle commissioni –comporre un ritratto musicale – e confesso
di avere accettato solo dopo qualche tentennamento. Al di là delle dediche bozzettistiche
ai propri amici delle “Variazioni Enigma” di Elgar, che nulla hanno a che fare
con un vero ritratto, non avevo significativi precedenti storici ai quali
aggrapparmi; e questo avrebbe anche essere un vantaggio, nel segno della
massima libertà. Ma avrei trovato nel committente una persona capace di
cogliere il nocciolo di follia dell’impresa? Mi sarei sentito libero di
ritrarre R. con le armi spuntate del linguaggio sonoro o sarei andato incontro
alla frustrazione? Alla fine ho accettato, e sono contento di averlo fatto
perché i mesi trascorsi insieme a questa partitura sono stati tra i più
appassionanti della mia vita. Forse può essere interessante conoscere il
procedimento seguito, per me senza precedenti. Perché prima mi è stata
descritta R., della quale ho appreso le passioni, le abitudini, gli odi e gli
amori. Poi ho ricevuto alcune sue foto, soprattutto di sguardi, che ho appeso
sul pianoforte. Infine R. mi è stata presentata, con un pretesto, così da
mantenere segreta l’impresa come desiderava il committente. E a quel punto il
lavoro ha potuto cominciare. Ho riempito il mio studio di abbozzi, ho scritto e
cancellato moltissimo, mi sono posto decine di domande su come riportare R a un
brano per pianoforte e orchestra. Solo dopo qualche settimana le idee mi si
sono chiarite, ho stabilito il numero dei movimenti e ho capito che avrei
lavorato a una partitura prismatica, con diverse facce in rotazione a suggerire
i diversi aspetti di R. che mi interessava illuminare. Ora che il lavoro è
finito, tenendo in mano la partitura ho una piacevole impressione di vitalità:
è vero, nel titolo continua a comparire la parola “ritratto”, ma più che a una
tela della tradizione credo si debba pensare a qualcosa che assomigli ai
videoritratti realizzati da Greenaway per la Reggia di Venaria Reale, dove
all’interno di cornici auliche si muovono persone in carne ed ossa. Ritrovo R.
che abita la propria luminosissima casa e ne fa il centro dei propri affetti
(1. Home); vedo la bellezza di uno sguardo che non sa trattenere la curiosità
(2. Occhi); mi entusiasmo per le sfide continue che la appassionano tra il
lavoro, lo sport, l’amore, la politica (3. Conquiste); ascolto la serenità
speciale di un sonno imprescindibile, mosso da sorprese e abbandoni (4. Notte);
faccio ruotare il prisma e mi accorgo che sull’ultima faccia c’è la chiave
segreta di tutto questo, forse persino l’anima di R. (5. Finale). Non so che
effetto faccia ascoltare un proprio ritratto sonoro: dovrò domandarlo a R. So
però che scriverlo è stata un’esperienza forte, e inusuale, per la quale sono
profondamente grato ad A., il coraggioso fidanzato committente». Nicola
Casagrande
Una prima esecuzione assoluta – R, Concerto per
pianoforte e orchestra del compositore torinese Nicola Campogrande, classe 1968, uno degli autori più interessanti
della giovane generazione italiana – le Danze
polovesiane, tratte da Il Principe
Igor, di Borodin; la Rapsodia su un
tema di Paganini per pianoforte e orchestra di Rachmaninov
e Jeu de
cartes (Partita a carte) di
Stravinskij caratterizzeranno il prossimo appuntamento della Stagione
2012/2013 de laVerdi di Milano. Guest star dell’Auditorium sarà la
pianista tedesca Lilya Zilberstein, che
torna graditissima ospite de laVerdi
per eseguire l’opera di Campogrande e la Rapsodia
di Rachmaninov; mentre, a guidare l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe
Verdi, Jader Bignamini, direttore
sempre più apprezzato e amato da critica e da pubblico.
Da non perdere
Giovedì 4 aprile ore
18.30
Conferenza
Ciclo I
contemporanei italiani e stranieri
CAMPOGRANDE
Relatore Lidia
Bramani
Ingresso libero
Direttore d’orchestra apprezzato per il forte carisma e la
personalità dirompente, nonché dotato di preparazione e raffinatezza musicale
fuori dal comune, Jader Bignamini
affina e sviluppa le sue doti tecniche e artistiche nell’ambito dell’Orchestra
Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, dove già nel 1997, a soli 21 anni, viene scelto dal
Maestro Riccardo Chailly come clarinetto piccolo dell’ensemble sinfonico. L’attività più
recente lo vede collaborare nel 2009 ha con il Teatro San Carlo di Napoli, con l’Orchestra dell’Arena di Verona e
naturalmente con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, con la
quale nel 2010 è impegnato tra l’altro nella registrazione per Sky TV in prima
esecuzione mondiale del brano Spirito Eroico del compositore Di Iorio,
colonna sonora ufficiale delle Olimpiadi invernali di Vancouver. Nel 2010 è nominato Direttore Assistente dell’Orchestra
Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi e
in questo ruolo prepara laVerdi
nell’esecuzione integrale delle sinfonie di Mahler per i direttori ospiti della
Stagione Sinfonica 2010/2011 dell’Auditorium di Milano. È del 13 Marzo 2011 il
debutto alla direzione dell’Orchestra
nella Quinta Sinfonia di Mahler, e solo otto giorni più tardi, il 20
marzo, dirige il concerto per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia in
diretta televisiva, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano, in visita ufficiale a Milano.
Sempre nel 2011 dirige all'Auditorium San Domenico di Foligno la verdiana Messa di Requiem con l’Orchestra
Sinfonica e il Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, mentre nella chiesa di
San Marco a Milano per MiTo 2011 esegue la Missa
Solemnis di Liszt e per MiTo 2012 la Messe
solennelle di Berlioz. Nell’aprile
2012 è nominato Direttore Associato dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe
Verdi, esibendosi, nell’ambito della Stagione Sinfonica dell’Orchestra,
in un concerto incentrato sulla grande musica sinfonica russa, che ha avuto
come brano cardine Quadri di
un'esposizione di Modest
Musorgsky. Bignamini
ha chiuso “Una Estate con la Musica 2012”, la prima stagione estiva de laVerdi, dirigendo, a fine agosto, Carmen di Bizet in forma di concerto, e
ha inaugurato la XX Stagione sinfonica dell’Orchestra all’Auditorium di Milano,
il 13 settembre 2012, accompagnando la violinista Francesca Dego
nell’esecuzione del Concerto per violino e orchestra n. 2 di Prokof’ev. Nel
novembre 2012 ha guidato l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi in una
trionfale torunée in Russia, con due concerti a Mosca (Sala Grande del
Conservatorio Čajkovskij) e San Pietroburgo
(Cappella Accademica di Stato). Lo scorso 31 dicembre ha diretto il Concerto di
Capodanno alla guida della Osaka Symphony Orchestra, con un programma tutto
italiano, ospite alla Biwako Hall di Otsu per il suo debutto in Giappone.
Lilya
Zilberstein è salita
alla ribalta internazionale nel 1987, vincendo il Concorso Busoni di Bolzano.
Fu una vittoria sensazionale e ci vollero 5 anni prima che il Premio fosse
nuovamente assegnato. Da allora la pianista, moscovita di nascita e ora tedesca
d’adozione, non ha smesso di girare l’Europa, l’America e l’Asia. Lilya
Zilberstein ha cominciato lo studio del pianoforte a 5 anni con Ada Traub alla
Scuola Gnessin di Mosca prima e all’Istituto Gnessin poi con Alexander Satz,
fino al diploma nel 1988. Nel 1985 ha vinto il
Concorso Russo e il Concorso Pan-Sovietico di Riga. E'stata invitata dai
Filarmonici di Berlino e Claudio Abbado per la prima volta nel 1991, e insieme
hanno poi suonato ripetutamente e registrato per Deutsche Grammophon I Concerti
n. 2 e 3 di Rachmaninov. Zilberstein ha suonato con molte altre orchestre
prestigiose (Chicago Symphony Orchestra, Orchestra Sinfonica Tchaikovsky di
Mosca, London Symphony e Royal Philharmonic Orchestra di Londra, Staatskapelle di Dresda) e collaborato cion
altrettanti direttori: John Axelrod, Paavo Berglund, Semyon Bychkov, Gustavo
Dudamel, Christoph Eschenbach, Vladimir Fedoseyev, Alun Francis, Leopold Hager,
Dmitrij Kitajenko, James Levine, Wassili Sinajski, Michael Tilson Thomas,
Jean-Pascal Tortellier, Marcello Viotti e Antonin Witt. Nel 1998 le è stato attribuito a Siena il Premio Internazionale "Accademia Musicale Chigiana" e
dal 2011 è titolare della classe di Pianoforte della prestigiosa Accademia
senese. Lilya Zilberstein ha registrato 8 cd per Deutsche Grammophon,
con programmi di pianoforte solo e con orchestra: il Concerto di Grieg con
Järvi e la Gothenburg Symphony Orchestra, il Secondo e Terzo Concerto di
Rachmaninov con Abbado e I Filarmonici di Berlino. Ha partecipato alla
registrazione dell’opera omnia di Chopin
pubblicata da DGG nel 1999 e tra le numerose incisioni più recenti
ricorderemo la Sonata di Brahms per due pianoforti con Martha Argerich per EMI
e un cd Clementi, Mussorgsky e Rachmaninoff pubblicato da Hänssler Classic. Nel
2009 ha festeggiato I suoi primi venti anni di carriera con una lunga tournée
europea in duo con Martha Argerich. Nella stagione 2012/2013 sono previsti suoi
concerti con l'Orchestra Filarmonica di Stoccarda, al Festival di Salisburgo, a
Colonia con la Gürzenich Orchestra, a Dusseldorf con l’Orchestra Sinfonica e
Andrey Boreyko, oltre a concerti in Francia, Italia, Irlanda, Spagna, Polonia,
Turchia, USA, Giappone e Taiwan. Oltre che all’Accademia Chigiana, Lilya
Zilberstein insegna dal 2009 all’Università di Musica e Teatro di Amburgo.
Nicola Campogrande, nato a Torino nel 1969, è
considerato uno dei compositori più interessanti della giovane generazione
italiana. La critica e il pubblico riconoscono nella sua musica freschezza ed
espressività, spesso messe al servizio di lavori con una forte componente
spettacolare. Tra i suoi interpreti ricordiamo Roberto Abbado, Mario Brunello, Gauthier Capuçon, Massimo Quarta,
Emanuele Arciuli, Lilya Zilberstein, Chlöe Hanslip, Jean-Bernard Pommier, Paul
Daniel, Andrea Lucchesini, Christian Benda, Sonig Tchakerian, Roberto Prosseda,
Michael Flaksman, Elena Casoli, Francesco D'Orazio, Gianni Coscia, Lucia
Minetti, Philippe Graffin e molti altri musicisti che hanno in repertorio
suoi lavori e li presentano regolarmente in stagioni concertistiche di tutto il
mondo con più di 60 esecuzioni ogni
anno. Oltre ai lavori destinati al teatro musicale, scrive prevalentemente
musica cameristica e sinfonica, ma ha anche composto pagine per il cinema, per
grandi mostre, per la televisione, per la radio, per il teatro di prosa e di
figura, per il web. Alcuni suoi lavori sono stati remixati e presentati in
contesti non concertistici dal dj Roger Rama.
La sua musica si può ascoltare grazie a 30 cd monografici e collettivi ed
è pubblicata da Universal, Sonzogno, Ricordi, RaiTrade.Diplomato ai Conservatori
di Milano e Parigi, dopo tre anni passati al microfono di MattinoTre dal 2002 è
tornato a condurre RadioTreSuite. Per la tv ha condotto Liaisons, il magazine settimanale di RaiSatShow. E' direttore del
mensile Sistema musica ed è stato
critico musicale de La Repubblica e
del supplemento Musica!, de L'Indice, di Piano Time.E' direttore artistico dell'Orchestra Filarmonica di
Torino ed è stato professore a contratto della Facoltà di Lettere
dell'Università di Roma Tor Vergata; inoltre insegna alla Scuola Holden di
Tecniche della narrazione. È membro
della commissione artistica internazionale di Europa Cantat.
Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, Milano
Giovedì 4 aprile 2013 ore 20.30
Venerdì 5
aprile 2013 ore 20.00
Domenica 7
aprile 2013 ore 16.00
Borodin
Danze
polovesiane (da Il Principe Igor)
Campogrande
R, Concerto per pianoforte e orchestra (prima esecuzione assoluta)
Rachmaninov
Variazioni – Rapsodia su
un tema di Paganini op. 43
Stravinskij
Jeu de
cartes
Orchestra Sinfonica di
Milano Giuseppe Verdi
Pianoforte Lilya
Zilberstein
Direttore Jader
Bignamini