Un quartetto e la
voce narrante di Sandro Cappelletto per Messiaen, domenica 18 novembre 2012
alle ore 21.00
Saranno Oleksandr
Semchuk (violino), David Cohen (violoncello),
Gabriele Mirabassi (clarinetto), Leonardo
Zunica (pianoforte) – accompagnati
dai testi e dalla voce narrante di Sandro
Cappelletto cui è affidata la drammaturgia dello spettacolo – i protagonisti
di “Musica e Parola”, un concerto-racconto che darà il via, domenica 18 novembre alle ore 21.00,
presso la Sala Mariele di Palazzo Monsignani di Imola, alla 10a Stagione
dei Concerti dell’Accademia Pianistica “Incontri Internazionali col Maestro”.
In programma l’esecuzione del Quatuor pour la fin du temps, celebre opera composta da Olivier Messiaen quando fu rinchiuso nel lager nazista di Goerlitz durante l’inverno 1940-41: l’esecuzione della musica sarà accompagnata a un racconto, scritto e letto da Sandro Cappelletto, che inizia citando i primi versi di Se questo è un uomo di Primo Levi.
In programma l’esecuzione del Quatuor pour la fin du temps, celebre opera composta da Olivier Messiaen quando fu rinchiuso nel lager nazista di Goerlitz durante l’inverno 1940-41: l’esecuzione della musica sarà accompagnata a un racconto, scritto e letto da Sandro Cappelletto, che inizia citando i primi versi di Se questo è un uomo di Primo Levi.
Tra le pagine più toccanti e
felici dell’intera opera di Messiaen il Quatuor
affronta il problema dello scorrere del tempo dai punti di vista religioso,
filosofico e tecnico musicale. È lo stesso Messiaen a raccontarne la genesi: «Questo Quartetto è stato creato
per la prima volta nella Baracca 27 b dello Stalag di Goerlitz, in Slesia, dove
ero stato portato dai nazisti. Oggi, la città è per metà territorio tedesco,
per l’altra metà polacco: un fiume la divide e la unisce. Era il 15 gennaio
1941, faceva un freddo atroce, il campo era sepolto dalla neve. Eravamo
trentamila prigionieri di guerra, per la maggior parte francesi, con dei
polacchi, dei belgi, e dei serbi. Poi arriveranno gli inglesi, i russi, gli
italiani. Tutti lì rinchiusi, prigionieri, umiliati ogni giorno […] Avevo
bisogno di pensare alla musica, di farla, per sentirmi vivo. Sono partito da
un’immagine molto amata, quella dell’Angelo che annuncia la fine del Tempo.
L’Abisso è il tempo, con le sue tristezze, con le sue stanchezze. Gli uccelli
sono il contrario del tempo, sono il nostro desiderio di luce, di stelle, di
arcobaleni, di vocalizzi giubilanti. Una raccomandazione ai musicisti: non
temete tutto ciò che rende un’interpretazione viva, sensibile. Suonate pieni di
fantasia».
L’opera fu eseguita per la prima volta il 15
gennaio del ’41, sotto la neve e in condizioni proibitive, di fronte a tutti i
prigionieri del campo di concentramento radunati in un piazzale gelato, con un
violoncello con sole tre corde e un pianoforte con i tasti che rimanevano
bloccati. A parte Messiaen, nessuno dei 3 altri musicisti era professionista.
L’ingresso al concerto avviene tramite
tesseramento associativo che dà diritto alla partecipazione a tutti e 13 gli
appuntamenti della stagione: per gi under 26 l’ingresso è gratuito.
Per maggiori informazioni:
Angela
Gidaro, Direttore Artistico Accademia Pianistica “Incontri col Maestro”
Tel.
0542 30802
Cell.
348 388 5927
Adriana Benignetti