giovedì 8 novembre 2012

“La Resurrezione” di Gustav Mahler , Nuovo Teatro dell’Opera, Firenze

Primo appuntamento con il “Mehta Festival”, venerdì 9 novembre ore 20.30 (e in replica sabato 10 novembre ore 20.30)



È una delle più complesse e lunghe tra le sinfonie di Gustav Mahler (1860-1911), la Seconda Sinfonia in do minore, per soli, coro e orchestra, nota come “La Resurrezione”, frutto di 6 lunghi anni di  gestazione e ripensamenti (1888-1894), da parte del compositore. Imponente anche l’organico impiegato (4 ottavini, 4 flauti, 4 oboi, 2 corni inglesi, 2 clarinetti piccoli, 5 clarinetti, clarinetto basso, 4 fagotti, controfagotto, 10 corni, trombe, 4 tromboni, basso tuba, timpani, organo, 2 arpe, percussioni e archi), tra i motivi per cui questa sinfonia viene eseguita meno sovente di altre. Un’occasione importante, dunque, quella di venerdì 9 novembre ore 20.30 (e in replica sabato 10 novembre ore 20.30) al Nuovo Teatro dell’Opera di Firenze che segna anche il primo appuntamento del “Mehta Festival”, rassegna (dal 9 al 5 dicembre 2012) dedicata ai 50 anni dal debutto a Firenze di Zubin Metha che salirà sul podio per dirigere l’Orchestra e il Coro del Maggio Fiorentino): solisti il soprano Chen Reiss e il contralto Elisabeth Kulman. La prova generale di sabato mattina (ore 10.30) è aperta e dedicata alle scuole.




Gustav Mahler descrisse questa sinfonia per un programma di sala,  in occasione dell’esecuzione della Sinfonia a Dresda nel 1901 (la prima assoluta si era invece tenuta a Berlino nel 1895):

«Primo movimento. Siamo accanto alla bara di una persona amata. Ripercorriamo col pensiero ancora una volta, un’ultima volta, la sua vita, le sue lotte, quel che ha sofferto e quel che ha voluto. E ora, in questo momento grave e profondamente commovente, in cui ci liberiamo, come di una benda, di tutto quel che nella vita di ogni giorno ci distrae e ci degrada, una voce terribilmente seria che non percepiamo mai nell’agitazione assordante del giorno, ci colpisce fin nel profondo del cuore: e ora? Che cos’è la vita? Cos’è la morte? Esiste per noi una continuazione nell’aldilà? Tutto ciò è solo un sogno disordinato, oppure vita e morte hanno un senso? E dobbiamo trovare una risposta a questa domanda se vogliamo continuare a vivere. I tre tempi seguenti sono concepiti come Intermezzi.
Secondo movimento. Andante. Descrive un momento felice della vita del defunto a noi caro e fa rivivere il mesto ricordo della sua gioventù e della sua innocenza perduta.
Terzo movimento. Scherzo. Lo spirito dell’incredulità, della negazione si è impossessato di lui, egli affonda lo sguardo nel brulichio dei fenomeni e, insieme con la purezza dell’animo infantile, perde il saldo punto d’appoggio che solo l’amore può dare; dispera di sé e di Dio. Il mondo e la vita diventano per lui una ridda sconclusionata; il disgusto di tutto ciò che è e diviene lo stringe come in un pugno di ferro e lo incalza fino a strappargli un urlo di disperazione.
Quarto movimento. Urlicht (solo di contralto). La voce commovente della fede ingenua risuona al nostro orecchio. “Vengo da Dio e voglio tornare a Dio! Il Buon Dio mi darà un lumicino, mi illuminerà la strada che porta alla vita eterna e beata!”.
Quinto movimento. Ci troviamo di nuovo di fronte a tutti i paurosi interrogativi; e nello stesso stato d’animo della fine del primo tempo. Si ode la voce di Colui che chiama: l’ora della fine è scoccata per tutti gli esseri viventi - il Giudizio Finale sovrasta, è sopravvenuto il terrore dell’Ultimo Giorno. La terra trema, le tombe si scoperchiano, i morti si alzano e procedono in un corteo infinito. I grandi e i piccoli della Terra - i re e i mendicanti, i giusti e i senza Dio - tutti vogliono avanzare - l’invocazione di misericordia e di grazia risuona spaventosa al nostro orecchio. La marcia del corteo si fa sempre più terrificante - tutti i nostri sensi vengono meno, vien meno la nostra coscienza nell’avvicinarsi dello Spirito eterno. Risuona il “Grande Appello” - echeggiano le trombe dell’Apocalisse; nel silenzio raccapricciante sembra di sentire un usignolo lontano lontano, come un’ultima eco tremolante della vita terrena! Si innalza, tenue, un coro di santi e di creature celesti: “Risorgerai, sì, risorgerai”. E ora appare Iddio nella Sua gloria! Una luce meravigliosa, soave, penetra fino al nostro cuore - tutto è pace e beatitudine! E vedi: non c’è giudizio, non c’è peccatore, né giusto, né grande, né piccolo - non c’è punizione né premio! Una sensazione irresistibile d’amore pervade e illumina tutto il nostro essere di una consapevole beatitudine».

Nuovo Teatro dell’Opera, Firenze
Venerdì 9 novembre 2012 ore 20.30
Sabato 10 novembre ore 20.30

ZUBIN MEHTA direttore
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Piero Monti maestro del Coro

Chen Reiss soprano
Elisabeth Kulman contralto

Gustav Mahler
Sinfonia n. 2 in do minore Resurrezione per soprano, contralto, coro misto e orchestra
Allegro maestoso. Mit durchaus ernstem und feierlichem Ausdruck
Andante moderato. Sehr gemächlich
In ruhig fliessender Bewegung
Urlicht. Sehr feierlich, aber schlicht, Choralmässig
In Tempo des Scherzo’s. Wild herausfahrend. Allegro energico. Langsam. Misterioso
Durata: 80 minuti circa

Per ulteriori informazioni:
Biglietteria del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, 055 2779350, dal martedì al venerdì 10.00-16.30; sabato 9.00-13.00;
Biglietteria Teatro Comunale, Corso Italia 16 - Firenze - fax: +39 055 287222;
Biglietteria on line, www.maggiofiorentino.com; [email protected]

Adriana Benignetti