Giuseppe Albanese, Marco
Parisotto e l’Orchestra Sinfonica Verdi tra Dvořák, Bernstein e Gershwin:
domenica 12 agosto ore 18.00
Sarà
un italo-canadese a salire domenica 12 agosto ore 18.00 sul podio dell’Auditorium
di Milano: il direttore Marco Parisotto
che, con la perfomance solista del pianista
Giuseppe Albanese e l’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi, condurrà il pubblico
in un viaggio in America attraverso due secoli di musica. La serata si aprirà
con uno dei brani più conosciuti e amati, la Sinfonia n. 9 in mi minore Antonín Dvořák, universalmente
conosciuta come “Dal Nuovo Mondo”, per proseguire con due americani: Bernstein,
di cui verranno eseguiti Suite e Symphonic Dances dall’opera West Side Story, e Gershwin, con
l’entusiasmante Rhapsody in Blue.
Biglietti da 25,00 a 10,00 euro.
Per
informazioni e prenotazioni: 02.83389401/2/3, www.laverdi.org
Marco Parisotto, nato a Montreal,
Canada, di lingua italiana, è ospite frequente di orchestre di tutto il mondo,
essendo uno dei più famosi direttori canadesi. Si è esibito nelle più
importanti sale da concerto, dirigendo famose orchestre quali, fra le altre, la
Montreal Symphony Orchestra, Philharmonia of London, New Jersey Symphony,
Toronto Symphony, Calgary Philharmonic, Edmonton Symphony, Vancouver Symphony,
National Arts Center Orchestra in Ottawa, Quebec Symphony, Louisiana
Philharmonic, Osaka Philharmonic, Tokyo Symphony, Japan Shinsei Symphony, Seoul
Philharmonic, Opera Giuseppe Verdi di Trieste, Belgrade Philharmonic, Georges
Enescu Philharmonic, Janacek Philharmonic, Orchestre National de France,
Orchestre National du Capitole de Toulouse, Opéra de Bordeaux, Opéra de
Marseille, Orchestre Philharmonique de Strasbourg, Philharmonique de Liège e la
Orchestre Lamoureux al Théâtre des Champs Élyséesdi Parigi. Ha partecipato, con
grande entusiasmo di pubblico, ai festival internazionali Evian, Menton,
Besançon al Skaneateles Festival New York; al Montreal Opera e Shanghai Opera;
in Messico ha lavorato con la Mexico City Philharmonic, l’Orquesta Filarmonica
de la UNAM, la Sinfonica Carlos Chavez e altre e con la China National
Symphony. Ha diretto con successo la Polish National Radio Symphony, la
Monte-Carlo Philharmonic, l’Orchestra Nazionale della RAI di Torino, l’
Orquesta de Cordoba. Nel 2011 Marco Parisotto ha avuto l’onore di dirigere il
concerto per il 130mo anniversario della più vecchia e famosa orchestra di
Parigi, la Orchestre des Concerts Lamoureux. Parisotto è stato Direttore
Musicale della Ontario Philharmonic dal 1996 e ha contribuito a portare questa
orchestra a standard elevati. In occasione di un concerto speciale per le
relazioni Canada-Cina nel 1999 al Grand Theatre di Shanghai, è stato nominato
Direttore Principale e Artistico della Shanghai Symphony Orchestra, ruolo che
ha mantenuto fino al 2003. Tra l’altro, è stato il primo straniero a ricoprire
un tale ruolo nella storia della Repubblica Popolare cinese. Ha studiato
violino, pianoforte, direzione d’orchestra con importanti maestri quali Leonard
Bernstein, Carlo Maria Giulini, Leonard Slatkin, Charles Brück, Yuri
Temirkanov, Georg Tintner e, all’inizio, con Raffi Armenian al Conservatoire de
Musique du Québec di Montreal. Inoltre, ha studiato con il direttore e
compositore svizzero Michel Tabachnik di cui è diventato assistente all’inizio
della sua carriera.
Giuseppe Albanese vanta un curriculum di studi straordinario: a 17 anni, votazione di 10 e lode e menzione d’onore al diploma di pianoforte al Conservatorio "G. Rossini" di Pesaro; a 18 anni, votazione di 60/60 alla maturità classica; a 23 anni diploma "Master" all' Accademia Pianistica di Imola e votazione di 110 e lode alla laurea in Filosofia (con dignità di stampa della tesi sull' Estetica di Liszt nelle "Années de Pèlerinage"); a 25 anni professore universitario a contratto di "Metodologia della comunicazione musicale". Nutrito e considerevole il suo palmarès di premi ottenuti: spiccano in particolar modo il “Premio Venezia” (assegnato nel 1997 all’unanimità da una giuria presieduta dal Mº Roman Vlad al miglior e più giovane tra i diplomati dei conservatori d’Italia), e, soprattutto, il primo premio nel 2003 al "Vendome Prize" (presidente di Giuria: Sir Jeffrey Tate) con finali a Londra e Lisbona: un evento definito da "Le Figaro" il concorso più prestigioso del mondo attuale. È stato già invitato a recital e concerti con orchestre di autorevolissime ribalte internazionali quali – tra le altre– il Metropolitan Museum, la Rockefeller University e la Steinway Hall di New York; l'Auditorium Amijai di Buenos Aires; la Konzerthaus di Berlino; la Laeisz Halle di Amburgo; la Philharmonie di Essen; il Mozarteum di Salisburgo; St. Martin in-the-fields e la Steinway Hall di Londra; la Salle Cortot di Parigi; la Filharmonia Narodowa di Varsavia; la Filarmonica Slovena di Lubiana; la Gulbenkian di Lisbona; il Cenart di Mexico City; il Teatro della Musica Araba de Il Cairo. Negli ultimi tempi il Mº Albanese si è distinto per essere stato l'unico pianista della sua generazione a essere invitato a suonare in ben dieci primari Enti Lirici italiani: il Petruzzelli di Bari, il Comunale di Bologna, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, il Carlo Felice di Genova, il Teatro San Carlo di Napoli, il Massimo di Palermo, il Teatro dell'Opera di Roma, il Verdi di Trieste, la Fenice di Venezia, l'Arena di Verona. Collabora con direttori di livello internazionale del calibro di Christian Arming, James Conlon, Lawrence Foster, Will Humburg, Dmitri Jurowski, Julian Kovatchev, Alain Lombard, Othmar Maga, Matthieu Mantanus, Anton Nanut, Tomas Netopil, George Pehlivanian, Hubert Soudant, Pinchas Steinberg, Michel Tabachnik, Jeffrey Tate, Jurai Valcuha, Jonathan Webb, Andriy Yurkevych. Tra le sue ultime incisioni realizzate, singolare successo ha riscosso il cd monografico con musiche di Debussy pubblicato a gennaio 2012 per il mensile Amadeus in occasione dell'anniversario dei 150 anni della nascita del compositore francese.
Giuseppe Albanese vanta un curriculum di studi straordinario: a 17 anni, votazione di 10 e lode e menzione d’onore al diploma di pianoforte al Conservatorio "G. Rossini" di Pesaro; a 18 anni, votazione di 60/60 alla maturità classica; a 23 anni diploma "Master" all' Accademia Pianistica di Imola e votazione di 110 e lode alla laurea in Filosofia (con dignità di stampa della tesi sull' Estetica di Liszt nelle "Années de Pèlerinage"); a 25 anni professore universitario a contratto di "Metodologia della comunicazione musicale". Nutrito e considerevole il suo palmarès di premi ottenuti: spiccano in particolar modo il “Premio Venezia” (assegnato nel 1997 all’unanimità da una giuria presieduta dal Mº Roman Vlad al miglior e più giovane tra i diplomati dei conservatori d’Italia), e, soprattutto, il primo premio nel 2003 al "Vendome Prize" (presidente di Giuria: Sir Jeffrey Tate) con finali a Londra e Lisbona: un evento definito da "Le Figaro" il concorso più prestigioso del mondo attuale. È stato già invitato a recital e concerti con orchestre di autorevolissime ribalte internazionali quali – tra le altre– il Metropolitan Museum, la Rockefeller University e la Steinway Hall di New York; l'Auditorium Amijai di Buenos Aires; la Konzerthaus di Berlino; la Laeisz Halle di Amburgo; la Philharmonie di Essen; il Mozarteum di Salisburgo; St. Martin in-the-fields e la Steinway Hall di Londra; la Salle Cortot di Parigi; la Filharmonia Narodowa di Varsavia; la Filarmonica Slovena di Lubiana; la Gulbenkian di Lisbona; il Cenart di Mexico City; il Teatro della Musica Araba de Il Cairo. Negli ultimi tempi il Mº Albanese si è distinto per essere stato l'unico pianista della sua generazione a essere invitato a suonare in ben dieci primari Enti Lirici italiani: il Petruzzelli di Bari, il Comunale di Bologna, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, il Carlo Felice di Genova, il Teatro San Carlo di Napoli, il Massimo di Palermo, il Teatro dell'Opera di Roma, il Verdi di Trieste, la Fenice di Venezia, l'Arena di Verona. Collabora con direttori di livello internazionale del calibro di Christian Arming, James Conlon, Lawrence Foster, Will Humburg, Dmitri Jurowski, Julian Kovatchev, Alain Lombard, Othmar Maga, Matthieu Mantanus, Anton Nanut, Tomas Netopil, George Pehlivanian, Hubert Soudant, Pinchas Steinberg, Michel Tabachnik, Jeffrey Tate, Jurai Valcuha, Jonathan Webb, Andriy Yurkevych. Tra le sue ultime incisioni realizzate, singolare successo ha riscosso il cd monografico con musiche di Debussy pubblicato a gennaio 2012 per il mensile Amadeus in occasione dell'anniversario dei 150 anni della nascita del compositore francese.
Adriana Benignetti