Dopo più di 20 anni la pianista
argentina torna a Ravello: con lei, i Boehmian Virtuosi e il violinista Geza
Hosszu-Legocky
Geza Hosszu-Legocky
e i Bohemian Virtuosi; Marta Argerich e Geza Hosszu-Legocky; infine, Geza
Hosszu-Legock, i Bohemian Virtuosi e Marta Argerich. Non c’è
che dire: sarà una serata davvero speciale quella di venerdì 6 luglio al Ravello Festival 2012! Dopo più di 20 anni
dalla sua unica apparizione torna a Ravello la straordinaria pianista argentina
e lo fa, come ormai di abitudine, in “compagnia” di giovani talenti: questa
volta con lei sul palco un gruppo formato da 11 violinisti e 1 pianista, i Bohemian Virtuosi – votati alla grande
tradizione tzigana e cresciuti rapidamente, fino a suscitare l’interesse di
partner come Michel Legrand, Tamas Vasary, Mischa Maisky – e il 27enne violinista Geza
Hosszu-Legocky. Il programma alternerà pezzi originali a
trascrizioni, grandi classici come Beethoven (Sonata n.8) e Debussy (Sonata
n.3) a pagine di virtuosismo trascendentale: da Wieniawski e Kreisler fino alle
Danze Ungheresi di Brahms.
Auditorium
Niemeyer, Ravello
Venerdì 6 luglio ore 21.45
Geza Hosszu-Legocky, violinista e direttore
The Bohemian Virtuosi
Martha Argerich, special guest
Geza
& The Bohemian Virtuosi
Franz Liszt (1811-1886)
Allegro
Moderato dal Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra in La Maggiore, S. 125 (arrangiamento di Géza Hosszu-Legocky)
Consolation n.1 in Mi Maggiore,
S. 172
(arrangiamento di Géza Hosszu-Legocky)
Rapsodia ungherese n. 2 in Do
diesis minore, S. 244 (arrangiamento di Kyle Nash-Baker)
Camille Saint-Saëns (1835 - 1921)
Havanaise in Mi Maggiore, op. 83
per violino e orchestra
Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840 - 1893)
Méditation, da “Souvenir d’un
lieu cher”, op. 42
Fritz Kreisler (1875-1962)
Preludio e Allegro (nello stile
di Pugnani)
Max Bruch (1838-1920)
Finale:
Allegro energico dal Concerto n. 1 per violino e orchestra in Sol minore, op. 26
Cecil Burleigh (1885-1980)
Moto Perpetuo per violino e
pianoforte, op. 21 n. 4 (arrangiamento di Laszlo Balogh)
Geza
& Martha
Ludwig
van Beethoven (1770 - 1827)
Sonata n. 8 in Sol Maggiore per
violino e pianoforte, op. 30 n. 3
Claude
Debussy (1862 - 1918)
Sonata n. 3 in Sol minore per
violino e pianoforte
Fritz Kreisler
La Gitana; Liebesfreud; Schön
Rosmarin
Geza
con Martha & The Bohemian Virtuosi
Henryk
Wieniawski (1835-1880)
Polonaise Brillante n. 1 in Re
Maggiore, op. 4 per violino e pianoforte
(arrangiamento di Ferenc Lakatos)
Geza
con Martha e Rudolf Czene (4 mani) & The Bohemian Virtuosi
Johannes
Brahms (1833
- 1897)
Danza ungherese n. 1, in Sol
minore
Danza ungherese n. 5, in Sol
minore
(arrangiamento di Georges Cziffra)
Martha
Argerich ha debuttato in Argentina all’età di 5 anni,
momento in cui hanno preso il via i suoi impegni concertistici in Sudamerica.
Trasferitasi poi in Europa è divenuta allieva di Friedrich Gulda, Nikita
Magaloff e Arturo Benedetti Michelangeli. A 16 anni risale la sua consacrazione
con il primo premio al Concorso internazionale di musica di Ginevra e al
Concorso Busoni di Bolzano. Concerti attraverso tutto il vecchio continente
l’hanno portata nel 1965 a Varsavia dove vince il Concorso Chopin.
Numerosissimi sono i premi e i riconoscimenti che costellano la sua carriera,
nel corso della quale Martha Argerich ha sempre mantenuto un atteggiamento che
le permette di sorprendersi ogni qualvolta la critica e il pubblico le
“ricordano” di considerarla uno dei pianisti più grandi del nostro tempo.
Amplissima è la sua discografia che include i principali capolavori della
letteratura pianistica realizzati in recital solistici o a fianco di interpreti
di fama internazionale e delle principali orchestre della scena mondiale.
Notevole è pure il numero dei riconoscimenti tributati dalla critica
internazionale ad ogni sua nuova uscita discografica. Proprio in occasione
dell’ultima assegnazione del Grammy Award a Los Angeles il triplo CD pubblicato
da EMI Classics contenente una sintesi delle due ultime edizioni del Progetto
Martha Argerich è stato fatto segno di ben due nomination (per le categorie
“migliore esecuzione di musica da camera” e “miglior album classico”), mentre
Martha Argerich ha vinto il premio vero e proprio per la “migliore esecuzione
solistica con orchestra” riferita ai concerti di Beethoven in una registrazione
diretta da Claudio Abbado. Un premio e due nomination sulle dieci categorie
riservate dal Grammy Award alla musica classica sono il corposo segnale della
statura mondiale detenuta dalla grande pianista argentina.
Geza
Hosszu-Legocky, nato a Losanna nel 1985 da una famiglia
di tradizioni musicali, dopo aver studiato privatamente a Ginevra, ha
proseguito all’Accademia musicale di Vienna. Nel 1993 ha iniziato il
perfezionamento sotto la guida di Marina Sokorova e Dora Schwarzberg. Già
all’età di nove anni ha compiuto una serie di concerti con l’Orchestra
Nazionale Ungherese a Budapest, e tournée in Italia, Francia, Germania, Spagna,
Giappone, Argentina e USA. È stato invitato da grandi orchestre quali
l’Orchestre Philharmonique de Radio France con Myung-Whun Chung, NHK Orchestra
di Tokyo con Charles Dutoit, la Kremerata Baltica con Gidon Kremer. In campo
cameristico ha collaborato con Martha Argerich, Renaud and Gautier Capuçon, Nelson
Freire, Ivry Gitlis, Ida Haendel, Gabriela Montero, Vadim Repin. Ha partecipato
ai festival di Aspen (USA), Beppu (Giappone), Buenos Aires, Ludwigsburg
(Germania), Lugano, Festival pianistico della Ruhr (Germania), Saratoga (USA),
Taipei (Taiwan), Verbier. Nel 2003 è stato invitato al Festival di Cassis
(Francia) a collaborare con Martha Argerich, Ruggiero Ricci e Ivry Gitlis. Géza
ha la passione della musica tzigana, che pratica con il proprio complesso
denominato “The Bohemian Virtusi”.
Adriana
Benignetti