Approvato all’unanimità il
bilancio consuntivo 2011 che si chiude con un utile di 1. 358.818 euro
«Annualmente stiamo collezionando successi gestionali,
di pubblico e di critica fino a qualche anno fa impensabili. A breve ritireremo
il terzo Premio Abbiati consecutivo della critica italiana per la “Carmen” del
2011. Adesso abbiamo chiuso il settimo bilancio in attivo proseguendo il nostro
impegno verso il rinnovamento gestionale del Teatro Massimo, la puntualità nel
pagamento degli stipendi e dei cachet altrove non sempre garantita. Eppure la
politica non solo ignora tali risultati ma li umilia con ulteriori
indiscriminati tagli ai finanziamenti. La programmazione artistica che ha
portato risultati di rilievo grazie al connubio fra titoli di repertorio e
rarità, non è certo frutto di velleità dell’ultima ora ma di una ponderata
programmazione e dello sforzo teso a ottimizzare le esigenze artistiche in
relazione alle risorse disponibili. Per noi qualsiasi proposta culturale non
può prescindere dalla sua effettiva fattibilità, innanzitutto economica ma
anche legata a specifiche circostanze, purché non vengano a mancare le più
basilari risorse assegnate con chiarezza e con criteri premiali”.
Antonio
Cognata, Sovrintendente del Teatro Massimo
7° anno
consecutivo di bilancio in attivo per il Teatro Massimo di Palermo che chiude
il consuntivo 2011 con un utile di 1.358.818
euro: cifra, questa, destinata a coprire la rata annuale del mutuo e a colmare
altre perdite pregresse. Davvero un record, soprattutto in questi tempi di
forte crisi economica che ancora di più comportano tagli per i finanziamenti alla
musica e alla cultura in generale. Il Massimo aveva acceso un mutuo nel 2006 per
coprire il debito con le banche di circa 27 milioni di euro e ne restano ancora
da pagare circa 16: il risanamento del Teatro è frutto di una gestione attenta
e innovativa, basata sulla riorganizzazione del lavoro e sulla scrupolosa
analisi e ottimizzazione delle spese.
Un risultato
molto positivo per il Massimo che sta collezionando importantissimi successi gestionali,
di pubblico e di critica, ponendosi all’apice di positività fra le Fondazioni
liriche italiane.
Adriana
Benignetti