Autore: Piero Rattalino
Titolo: Guida alla Musica Pianistica
Editore: Zecchini Editore
Serie: Guide Zecchini
Edizione: Varese, 2012
Pagine: XXIV + 648
Formato: 15x21, cartonato
Prezzo: € 45,00
Codice ISBN: 978-88-6540-015-9
«La
proposta dell’Editore di scrivere la Guida alla letteratura pianistica mi trovò
subito consenziente, ma ebbi poi qualche dubbio sul taglio da dare alla
pubblicazione. Una guida può essere in astratto impostata come catalogo o come
enciclopedia. All’atto pratico i due sistemi si intersecano necessariamente, ma
altrettanto inevitabilmente uno dei due prevale sull’altro. Dopo averci pensato
un po’ sopra ho deciso per l’enciclopedia. Soprattutto per una ragione. La mia
Guida è destinata in primis al pubblico degli amanti della musica classica, non
degli specialisti, e certe notizie, che per lo specialista sono preziose, indispensabili,
dicono poco o nulla all’appassionato. Un catalogo comprende per ogni
composizione un breve commento, preceduto da una scheda che reca una serie di
dati: titolo in lingua originale, numero d’opera o classificazione analoga,
anno di composizione, anno di pubblicazione, editore, dedicatario, movimenti,
tonalità, durata indicativa, data, se reperibile, della prima esecuzione e
relativi interpreti. Io ho rinunciato a fare la scheda e mi sono limitato a
riportare sistematicamente, nel testo, l’anno di composizione e il numero
d’opera o di catalogo, e spesso l’anno di pubblicazione. Ho riportato il titolo
talvolta in lingua originale, con traduzione, e più spesso soltanto in
italiano. Oltre a questi, che sono i dati di identificazione essenziali, ho
utilizzato le altre notizie quando erano di qualche rilevanza per le mie spiegazioni
e i miei commenti […]».
Piero Rattalino
(dalla Premessa)
Oltre
2.000 composizioni, oltre 300 anni di musica, oltre 100 monografie, 1 solo
autore: questi, in sintesi, i numeri di Guida
alla musica pianistica, lavoro immane che Piero Rattalino ha appena pubblicato
con l’editore Zecchini. Un’impresa davvero ardua, soprattutto se si pensa alla
vastità e alla complessità della materia, e che Rattalino ha potuto realizzare
grazie alla sua ormai quasi secolare esperienza di pianista, didatta e
studioso.
Il
risultato è un volume che, a dispetto delle sue 648 pagine (più 24 di Premessa
e Introduzione), si legge quasi tutto d’un fiato, come fosse un romanzo. “La
Guida alla letteratura del pianoforte è impostata più come enciclopedia storica
che come catalogo”, tiene a sottolineare l’Autore: non un’enciclopedia nel
senso tradizionale, però, vien voglia di aggiungere. Il linguaggio chiaro,
scorrevole e avvincente, unito alla centralità data sempre e comunque al
Pianoforte, rendono, infatti, la lettura di questo libro estremamente piacevole
e interessante: non una raccolta di mere nozioni o dati, ma un vero e proprio
viaggio alla scoperta del pianoforte, della sua storia, della sua evoluzione
tecnologica e della sua letteratura. E in quest’ottica sono analizzati anche i
grandi compositori che nel corso dei secoli hanno arricchito e trasformato
questo straordinario strumento: una descrizione di taglio sociologico precede
sempre ogni voce con l’obiettivo di rendere chiaro al lettore “il campo di
possibilità concrete entro il quale si mossero e operarono in diversi momenti e
in diverse circostanze”.
Tale
impostazione, data al volume, risponde a un’idea precisa dell’Autore, ossia destinare
la Guida in primis a un pubblico di appassionati e non di specialisti, e
limitare, dunque, nozioni tecniche che rischierebbero di “scoraggiare” i non
addetti ai lavori. In realtà, l’accuratezza delle analisi e il taglio dato
all’opera rendono la stessa adatta a un pubblico “trasversale”: il pubblico di
“non esperti” verrà condotto per mano in quest’affascinante viaggio intorno al
Pianoforte, mentre gli specialisti troveranno circostanze storiche, dettagli e
analisi altrove tralasciati. Le composizioni per pianoforte (sia le
composizioni per pianoforte solo che per pianoforte e orchestra, n.d.r.) sono, infatti, esaminate da
Rattalino secondo 7 direttrici (storica, biografica, descrittiva, strutturale,
linguistica, strumentale e drammaturgica), mentre la loro esposizione è
talvolta per generi, talvolta cronologica, talvolta mista.
Dichiarate,
nella Premessa, sono anche le fonti:
l’Autore “confessa” di aver scritto una buona parte ex-novo e di avere
utilizzato, per la restante parte, suoi scritti contenuti in pubblicazioni
normalmente non più accessibili (tranne che, per alcuni frammenti, Prokofiev. La vita, la poetica, lo stile,
ancora in commercio, ma pubblicato dallo stesso editore della Guida, ossia Zecchini) e due
pubblicazioni dalle quali ha “molto saccheggiato”, ossia: Schumann. Gli Scritti critici (trad. Gabrio Taglietti,
Ricordi-Unicopli, Milano 1991) e Busoni.
Lo sguardo lieto (trad. Laura e Luigi Dallapiccola e Fedele d’Amico, Il
Saggiatore, Milano 1997).
La
vastità e la complessità della materia, di cui parlavamo all’inizio, imponeva
anche una selezione: i compositori di cui si parla sono 109 e su determinate
inclusioni o, al contrario, esclusioni, il lettore potrà legittimamente
dissentire. Rattalino si assume pienamente la responsabilità delle scelte che
ha basato su criteri oggettivi e indiscutibili, da un lato, e su preferenze
soggettive e personali (e dunque discutibili), dall’altro. Il tutto, però, è
chiaramente dichiarato nella Premessa:
il lettore è messo subito a conoscenza di chi troverà o non troverà nel volume
e del perché. Dei clavicembalisti, ad esempio, sono inclusi solamente quelli
che hanno svolto indirettamente un ruolo nella letteratura pianistica: saranno
trattati, dunque, Scarlatti e Bach, ma non Frescobaldi, Sweelinck o Byrd.
Un’altra esclusione operata dall’Autore riguarda i compositori viventi, con
un’unica eccezione rappresentata da Elliot Carter: per il resto, le scelte
“personali” che Rattalino ha attuato sono state condotte tenendo presente non
solo il valore artistico delle composizioni ma anche, e soprattutto,
l’incidenza sociale delle musiche condotte.
Molto
interessante è anche l’Introduzione. Il
pianoforte e le sue epoche storiche, un ampio saggio sul pianoforte,
analizzandone la sua storia, le sue evoluzioni tecnologiche e i cambiamenti di
“collocazione” che esso ha avuto nel mondo musicale.
Completano
la Guida degli utilissimi indici:
oltre al consueto Indice-sommario,
troveremo, infatti, l’Indice cronologico
dei compositori, l’Indice dei nomi
e l’Indice delle opere citate.
Uno
strumento utilissimo e indispensabile, questa bellissima Guida, per chi frequenta le sale dei concerti, per i semplici
appassionati, per i dilettanti di musica, per i musicisti, ma anche,
aggiungiamo, per chi ama, più in generale, leggere e troverà davanti a sé un
libro scritto benissimo, avvincente e istruttivo.
La Guida alla musica pianistica è il terzo
volume della serie “Guide Zecchini”.
Adriana Benignetti