martedì 20 marzo 2012

“I masnadieri” di Giuseppe Verdi, Teatro di San Carlo, Napoli

Dal 21 al 31 marzo 2012, con la regia di Gabriele Lavia

(Foto: Franscesco Squeglia)
«Masnadieri è un'opera nobile e sincera, con momenti di autentica grandezza, mai banale. Un soggetto che pone al centro l’uomo che vive ai margini della società. Gabriele Lavia, ha fatto  un grande lavoro di regia sui personaggi. Ci conosciamo ormai da tanti anni e sento di dire che siamo legati da un’amicizia profonda. Allo stesso modo cominciare con Verdi la mia avventura di direttore musicale di questo prestigioso teatro mi permette di valorizzare al massimo le qualità di queste straordinarie compagini: il coro e l'orchestra. Verdi, come del resto tutti i compositori romantici, aveva bisogno di storie che venissero proprio dai margini sociali. A nessuno verrebbe mai in mente di raccontare di una famiglia che per tutta la vita ha avuto tutte le soddisfazioni possibili, i cui figli hanno studiato all'università, si sono sposati a loro volta e hanno dato dei nipotini meravigliosi ai loro genitori. È una storia questa molto bella e che tutti noi ci auguriamo di vivere ma la letteratura ha bisogno di uomini e donne con vite difficili che, pur essendo dentro la società, attraverso malintesi, lettere mal scritte, delitti legati alla sete di potere, ci permettano di affrontare la catarsi comodamente seduti in una poltrona del Teatro, che è il luogo dello sguardo».
Nicola Luisotti

«I masnadieri rappresentano l'ultima generazione di giovani senza futuro che anelano alla libertà, oltre ogni limite e legge spingendosi fino alla rovina, al fallimento, alla morte. […] sono i giovani ribelli di tutte le epoche, che credono di potere arraffare il loro futuro, sono figli di padri che non ne comprendono le aspirazioni, come i due fratelli Carlo e Francesco che esprimono il loro disagio spingendosi oltre ogni limite. Il fallimento dei loro ideali è il loro destino».
Gabriele Lavia


Un nuovo allestimento in coproduzione con il Teatro La Fenice di Venezia, la regia di Gabriele Lavia (che torna al San Carlo dopo la Luisa Miller del 2001), la direzione di Nicola Luisotti e un cast vocale di pregio (Giacomo Prestia in alternanza con Deyan Vatchkov, Massimiliano, conte di Moor, Aquiles Machado e Stefano Secco, Carlo, Lucrecia Garcia, Amalia, Vladimir Stoyanov e Artur Rucinski, Francesco, Walter Omaggio, Arminio, Dario Russo, Moser, Massimiliano Chiarolla, Rolla, segnano il ritorno al Teatro San Carlo di Napoli de I masnadieri, melodramma tragico in quattro atti di Giuseppe Verdi, su libretto di Andrea Maffei, dal libretto di Andrea Maffei dal dramma omonimo Die Räuber di Friedrich Schiller. L’opera, che debutterà mercoledì 21 marzo alle ore 20.30 (con repliche fino al 31 marzo), mancava dal Teatro napoletano addirittura dal 16 maggio del 1849, quando fu messa in scena in una versione profondamente censurata: ancora oggi I masnadieri è una delle meno rappresentate tra le opere di Giuseppe Verdi.

Tratta dall'omonimo dramma giovanile di Schiller, Die Räuber, il cui il titolo significai fuorilegge, i banditi, i briganti ribelli e rivoluzionari”, l’opera è ambientata all’inizio del XVIII secolo in Germania, tra il castello di Franconia e la Selva Boema. All’interno della nobile casata dei Moor, si fronteggiano il malvagio Franz (Francesco) che – pur essendo il secondogenito – intende farsi riconoscere dal vecchio padre (Massimiliano conte di Moor) unico erede della famiglia. Il primogenito, è il ribelle Karl (Carlo) che decide di mettersi a capo di un gruppo di giovani rivoluzionari – i Masnadieri che dichiarano di preferire la morte pur di essere liberi. Tra i due fratelli si pone Amalia, figlioccia del conte di Moor, che è amata da Carlo e ambita da Francesco. Proprio Francesco convince il padre – scrivendo delle lettere false – che Carlo ha disonorato la famiglia e questo spinge il fratello, che intendeva ritornare alla casa paterna, sempre di più verso azioni malvagie insieme alla banda di Masnadieri che lo hanno eletto loro capo. Francesco, intanto, dopo aver fatto credere al padre che Carlo è morto, lo rinchiude in una torre. Ma questi riuscirà a entrare al castello sotto falsa identità, scoprendo che Amalia l’ama ancora e che suo padre non è morto: cerca allora la vendetta e manda i suoi compagni, nel cui gruppo sono nate molte divisioni, a prendere vivo il fratello. Francesco sente che la sua fine è vicina e si suicida. Carlo, dopo aver ucciso padre e fidanzata per non costringerli a convivere con il peso dei suoi orribili delitti, vede improvvisamente la realtà e decide di consegnarsi alla legge. Francesco compie, quindi la tragica parabola dell’eroe romantico per eccellenza che, dall’irrazionale ribellione, raggiunge la lucida consapevolezza della propria colpa.

Nel cast anche alcuni giovani danzatori della scuola di ballo diretta da Anna Razzi e alcuni piccoli artisti del coro di voci bianche diretto da Stefania Rinaldi.

Gabriele Lavia
Regia

Si diploma nel 1963 all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma. Tra i suoi primi spettacoli c’è Il drago di Schwarz prodotto nella stagione 1966‑1967 dal Teatro Stabile di Genova con il quale ha uno stretto rapporto di collaborazione dal 2000. È stato interprete di numerose produzioni cinematografiche tra le quali: Girolimoni di Damiano Damiani, Profondo rosso, Inferno e Non ho sonno di Dario Argento, Voci di Franco Giraldi, Il quaderno della spesa di Tonino Cervi e nel 2006 Salvatore‑Questa è la vita di Gian Paolo Cugno. Dal 1980 al 1987 è stato codirettore del Teatro Eliseo di Roma e dal 1997 al 2000 è stato Direttore del Teatro Stabile di Torino. Dirige la propria Compagnia Lavia. Nel 2004 ha vinto il Premio “Olimpici del Teatro” per la migliore regia e per il migliore spettacolo di prosa con L’avaro. Da dicembre 2010 è Direttore del Teatro di Roma. Tra le sue regie teatrali Tutto per bene (Pirandello), I masnadieri (Schiller), Il malato immaginario (Molière), Macbeth (Shakespeare), Misura per misura (Shakespeare), Molto rumore per nulla (Shakespeare), Memorie dal sottosuolo (Dostoevskij), Chi ha paura di Virginia Woolf? (Albee), L’avaro (Molière), La storia immortale (di Lavia da Blixen), Edipo re (Sofocle), Il misantropo (Molière), Dopo la prova (Bergman), Una donna mite (Dostoevskij), Non si sa come (Pirandello), Commedia senza titolo (Cechov), Scene da un matrimonio (Bergman), Riccardo II (Shakespeare), Il giuoco delle parti (Pirandello), Il giardino dei ciliegi (Cechov), Il sogno di un uomo ridicolo (Dostoevskij), Otello (Shakespeare), Il duello (di Lavia da Kleist), La signorina Giulia (Strindberg), L’uomo, la bestia e la virtù (Pirandello), Il nipote di Rameau (da Diderot), Zio Vanja (Cechov), Il padre (Strindberg), Riccardo III (Shakespeare), Edipo re (Sofocle). Gabriele Lavia è regista anche di opere liriche: nel 2008 Giovanna d’Arco (Teatro Regio di Parma), nel 2001 Luisa Miller (Teatro di San Carlo), nel 1993 Cavalleria rusticana (Arena di Verona) e Pagliacci, nel 1988 Maria Stuarda, nel 1986 I masnadieri, nel 1984 I lombardi alla prima Crociata (Teatro alla Scala), nel 1983 I pellegrini alla Mecca di Gluck. Ha curato la regia di Salome, diretta dal Maestro Luisotti, in apertura della stagione lirica del Teatro Comunale di Bologna. Inoltre, recentemente, ha curato la regia dell progetto mozartiano triennale (Le nozze di Figaro - 2008, Don Giovanni - 2009, Così fan tutte - 2010) alla Suntory Hall di Tokyo, Salome al Teatro Verdi di Trieste, Attila alla Scala, Don Giovanni a San Francisco. Tra i suoi impegni futuri l’allestimento di Attila a San Francisco.



TEATRO DI SAN CARLO, NAPOLI

Mercoledì 21 marzo 2012, ore 20.30

I MASNADIERI
melodramma tragico in quattro atti
di GIUSEPPE VERDI
libretto di Andrea Maffei
 dal dramma omonimo  Die Räuber di Friedrich Schiller
Edizione critica a cura di R. Montemorra Marvin
The University of Chicago Press & Universal Music Publishing Ricordi s.r.l., Milano

Nicola Luisotti, direzione
Gabriele Lavia,  regia

scene di Alessandro Camera, costumi di Andrea Viotti, luci di Carlo Netti

repliche: Domenica 25 marzo, ore 17 - Martedì 27 marzo, ore 20.30
Giovedì 29 marzo, ore 19 - Sabato 31 marzo, ore 18

Nuovo allestimento
in coproduzione con il teatro La Fenice di Venezia
Ultima rappresentazione  al Teatro di  San Carlo : 16 maggio 1849


L'opera è stata realizzata con il cofinanziamento dell'Unione Europea (obiettivo operativo 1.10)

Biglietti: a partire da 50 euro; under30 a 30 euro
Infoline: 081.081.7972331-412-468; [email protected]


Adriana Benignetti