martedì 21 giugno 2011

Festival MITO SettembreMusica 2011, dal 3 al 22 settembre

Novità e identità di un festival di comprovato successo, giunto alla quinta edizione

(Foto: vivaticket.it)

Milano e Torino, unite per la quinta volta in un progetto di respiro internazionale, saranno dal 3 al 22 settembre centri propulsori di nuovi itinerari di ascolto, con un occhio di riguardo per la tradizione e uno slancio verso la ricerca del nuovo.Tante le identità con le passate edizioni, a cominciare dall’impegno, costante, nella ricerca di nuovi spazi di fruizione musicale. Ancora una volta, piazze, musei, teatri, sale da concerto, chiese, luoghi inediti saranno palcoscenico, ma innanzitutto luogo di ascolto e d’incontro.
La musica sarà, come sempre, la protagonista assoluta nella sua totalità, con un accento particolare sulla musica classica, ma una grandissima attenzione anche al pop, al jazz, alla musica etnica e d’avanguardia.Un paese straniero, come di consueto, diventerà protagonista: quest’anno ospite del Festival sarà Haiti e l’omaggio al Paese devastato dal sisma del 2010 sarà occasione per mettere in luce una tradizione musicale complessa, frutto dell’incontro del colonialismo con l’Africa. Saranno presenti, come d’abitudine, i grandi nomi della musica sinfonica, avendo come ideale comune denominatore sempre e solo la qualità. Tante, anche in quest’edizione, le proposte di musica sacra, barocca e contemporanea e, in un’attenzione sempre presente al pubblico dei giovani e giovanissimi, i concerti raccontati e nei quali i grandi geni della musica classica sono accostati a composizioni popolari. Grande novità di quest’anno, in occasione della celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, l’accento posto sul servizio sociale che la musica può e deve svolgere, come ponte ideale tra epoche e stili diversi: sarà, infatti, una sorta di viaggio tra presente, passato e futuro la linea guida dei festeggiamenti.

Futuro innanzi tutto, con prime esecuzioni mondiali, commissionate, grazie al sostegno del Comitato per i festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia, appositamente per il Festival. Salvatore Sciarrino, Fabio Vacchi, Fabio Nieder, Ivan Fedele, Francesco Antonioni e Matteo Franceschini i compositori italiani coinvolti; a loro si affiancheranno l’inglese Harrison Birtwistle, il francese Pascal Dusapin, l’americano Michael Daugherty, il giapponese Toshio Hosokawa, il cinese Guo Wenjiing, l’olandese Louis Andriessen e l’estone Arvo Pärt.

Passato, che in omaggio all’anniversario significa anche recupero della musicalità italiana che ha conquistato il mondo: recupero che avverrà con un tributo a Claudio Monteverdi (con l’esecuzione, tra l’altro, de L’incoronazione di Poppea); con la presentazione del maestro Yuri Temirkanov, alla guida dell’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, di musiche dei grandi compositori russi che all’arte italiana hanno reso omaggio (Dalla Russia con amore); con l’esecuzione di cori, inni e fanfare di epoca risorgimentale. Tra gli appuntamento imperdibili, in questo senso, ci sarà la riproposizione nella cattedrale di San Gaudenzio, a Novara, della Messa da Requiem per il re Carlo Alberto scritta da Carlo Coccia ed eseguita, proprio in quella chiesa, nel 1849.
Presente che, in tema di Unità, si esprime soprattutto con uno sguardo alla musica popolare e alle diversità linguistiche che caratterizzano il nostro Paese.

Due le ricorrenze importanti che hanno guidato alcune scelte di programma: i 200 anni dalla nascita di Franz Liszt – omaggiato, tra l’altro, da una folta schiera di giovani pianisti – e i 100 anni dalla morte di Gustav Mahler, del quale si eseguirà la Sesta Sinfonia e, assolutamente da non perdere, l’Ottava Sinfonia (dei Mille), che inaugurerà il 3 settembre il Festival a Torino vedendo impegnati contemporaneamente l’Orchestra e Coro del Teatro Regio, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e il Coro del Maggio Fiorentino diretti da Gianandrea Noseda.
[A Milano, invece, il Festival sarà inaugurato, come di consueto in Scala, il 4 settembre con Daniel Barenboim nella doppia veste di pianista e direttore].

Ampio spazio sarà dedicato anche alla musica elettronica, al crossover e alle contaminazioni con altri generi.

Per la chiusura del Festival un appuntamento imperdibile per entrambe le città: l’arrivo di Pierre Boulez con l’Ensemble Intercontemporain, nell’esecuzione di Pli selon Pli.

Per il programma completo del Festival:

Per tutte le informazioni e per l’acquisto online dei biglietti:

Adriana Benignetti