domenica 8 maggio 2011

Prima italiana di My Way to Hell

Ha debuttato, al Teatro Studio di Bolzano, My Way to Hell, “electropera” di Matteo Franceschini e Volodia Serre


(Foto: eurojump.com)

Mercoledì 16 febbraio (con repliche il 18 e il 19) ha debuttato al Teatro Studio di Bolzano, nell’ambito della rassegna Spring Emotions – organizzata dalla Fondazione Teatro Comunale – My Way to Hell, un’opera, o meglio una “electropera”, come amano definirla gli artefici, il compositore Matteo Franceschini e il regista e librettista Volodia Serre. Già rappresentata, con grande successo di pubblico e di critica, in prima assoluta a Reims lo scorzo marzo e poi in altre città europee, My Way to Hell era alla sua prima nazionale. 

Il progetto è nato da una proposta di Christian Gagneron, direttore dell’Arcal, a Franceschini e Serre: creare un’opera in cui parola e musica potessero influenzarsi a vicenda, rivolgendosi contemporaneamente al pubblico del teatro e a quello della musica. E così, partendo dalla storia di Orfeo ed Euridice, Volodia Serre ha dato un’interpretazione assolutamente personale del mito, unendo frammenti di testi ispirati o in affinità con il mito stesso a testi originali: la discesa di Orfeo verso gli inferi è diventata così, in questa nuova lettura, un viaggio immaginario, una ricerca creativa a 360°. Dal punto di vista musicale, l’opera ha espresso in pieno la creatività musicale del nostro tempo, ponendosi come ponte ideale in grado di superare le barriere fisiologicamente esistenti tra i generi musicali. Matteo Franceschini ha tracciato, senza limiti di tempo e senza giudizi estetici, la storia musicale nella sua interezza, dall’hoquetus medievale all’opera di Puccini, da Monteverdi a Gluck e Mozart, senza snobbare il rock, con citazioni dagli AC/DC, dai Metallica, dai Radiohead e da Jamiroquai.

Sul palco due cantanti/attori e tre musicisti hanno mescolato classico e pop, antico e moderno, canto e rap, musica barocca e rock contemporaneo, in un mix di elementi e di riferimenti che si formavano e trasformavano conducendo l’ascoltatore in un viaggio senza tempo. L’opera è stata trasmessa in diretta anche da Rai Radio 3 nell’ambito del programma Radio 3 Suite con introduzione all’opera di Fabio Fapanni e Blerta Zhegu.
                                                                                                                     
Adriana Benignetti