La violoncellista argentina suonerà per la prima
volta con l’Orchestra di Santa Cecilia diretta da Antonio Pappano, da sabato 8
a martedì 11 febbraio. In programma Elgar, Dvořák e Antonioni
«Con Gli occhi che
si fermano ho voluto sviluppare una breve ma intensa riflessione sull’ambiguità
delle nostre percezioni, e sull’attenzione e la concentrazione con cui le
consideriamo. L’idea musicale nasce da un’esperienza semplice: avvicinare
gradualmente la prospettiva da cui si contempla un’immagine fino a farla
sgranare, per vedere gli spazi indefiniti che separano i singoli punti e poi
tornare a una visione complessiva, come gli occhi che si fermano ad analizzare
un dettaglio, ma hanno sempre bisogno di ritornare alla visione generale per
non perdere il senso di ciò che guardano.
Un’ambiguità della percezione,
traslata in musica, consiste dunque nel sovrapporre lunghi suoni tenuti e
veloci ribattuti che, grazie a differenti livelli di sonorità, definiscono
un’entità acustica disgiunta e inseparabile al tempo stesso, come due prospettive
sonore dello stesso oggetto che si rimandano l’una all’altra, in un gioco di
sgranature e condensazioni: i suoni lunghi si accorciano con l’inserimento di
silenzi che allontanano fra loro le ripercussioni del suono, fino a diventare
cortissimi; i suoni corti si avvicinano l’uno all’altro fino quasi ad annullare
il silenzio che li separa l’uno dall’altro, tendendo all’infinito verso i suoni
lunghi. Dalla fissità e dal contemporaneo movimento dell’immagine acustica
derivano delle figure musicali che si estendono in arpeggi e in scale, quasi
elementi di disturbo dell’attenzione scaturiti dall’osservazione ravvicinata, e
gradualmente acquistano autonomia, fino a obliterare la visione dell’insieme.
Sebbene si alternino sezioni lente e veloci, il percorso armonico, centrato su
una nota che fa da perno (un Re), procede sempre con il medesimo passo, e se
nelle parti concitate la scrittura richiede grande virtuosismo nell’esecuzione,
nondimeno gli accordi cambiano con lentezza quasi imperturbabile». Francesco Antonioni
Sarà Gli occhi che si fermano,
brano del giovane
compositore italiano Francesco Antonioni,
ispirato al romanzo Il tuo volto domani dello scrittore spagnolo Javier
Marias ad aprire il prossimo appuntamento della Stagione Sinfonia 2013/2014
dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
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(Foto di Marco Borggreve) |
Un concerto, in programma all’Auditorium
Parco della Musica (Sala Santa Cecilia) sabato 8 febbraio alle ore 18.00 ( e in replica lunedì 10 alle ore 20.30 e martedì 11 alle ore 19.30), che vedrà
anche, al suo debutto sul palco romano, Sol Gabetta. Classe 1981, argentina, considerata tra le
più interessanti interpreti della scena internazionale, la Gabetta eseguirà con
il suo Guadagnini del 1759, il Concerto per violoncello di Elgar, brano con cui a 10 anni ha vinto il
suo primo concorso musicale e, di recente il suo terzo “Premio ECHO Klassik”
(per la registrazione del Concerto). Sul
podio, per l’occasione, Antonio Pappano: a chiudere la serata, la Sinfonia n. 9 “Dal Nuovo Mondo” di Dvořák.
Francesco Antonioni compone musica per orchestra, opere
teatrali, musica da camera, brani solistici ed elettronici, in cui si
rispecchia con originalità e indipendenza la sua grande ampiezza di interessi,
dalla riflessione sulla cultura postmoderna (Benché’l parlar sia indarno,
per trio vocale, presentatore e doppia orchestra) alla elaborazione del
confronto fra un canto popolare salentino e una ballata del trecento (Ballata,
per otto archi solisti), alla presenza e negazione del corpo nella civiltà
multimediale (Chat-opera, spettacolo per attori, coro, dj, strumenti ed
elettronica), alla funzione sociale della produzione artistica (Codice Ovvio,
cantata visuale su testi, progetti e disegni di Bruno Munari) al paradosso
della velocità e immobilità dell’attenzione indagato in Gli occhi che si
fermano, per orchestra. Ha ricevuto commissioni da prestigiose istituzioni
musicali: Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Ensemble Modern, Birmingham Contemporary
Music Group, MiTo Settembre Musica, Biennale di Venezia, Arena di Verona, e dai
suoi mentori, George Benjamin e Hans Werner Henze, del quale è stato assistente
per tre anni. Dal 2009 la sua musica è pubblicata dalla casa editrice Ricordi. Le
sue composizioni sono presenti nelle stagioni concertistiche e nei programmi
dei festival musicali e sono trasmesse da radio e televisione in Italia,
Europa, America e Australia. Numerose orchestre hanno commissionato ed eseguito
suoi lavori: Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Orchestra
Sinfonica Nazionale della RAI, Orchestra Verdi di Milano, Orchestra dei
Pomeriggi Musicali, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, Orchestra
Filarmonica ‘900, Orchestra Filarmonica di Torino, Orchestra della Toscana,
Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, Albany Symphony Orchestra, Orchestre
de Picardie, Orchestre Lyrique Régional di Avignone. La sua musica è stata
ascoltata in sale da concerto, teatri e auditorium quali l’Auditorium Parco
della Musica di Roma, la Tonhalle di Zurigo, l’Auditorium RAI, il Teatro Regio
e il Lingotto di Torino, il Piccolo Teatro e l’Auditorium di Milano, la
Schauspielhaus di Francoforte, la Sala Grande del conservatorio di Mosca, il
Poisson Rouge di New York. Ha lavorato con ensemble quali l’Ensemble Modern
(Frankfurt), Birmingham Contemporary Music Group (UK), The Knights (NY), Smith
Quartet (UK), Cassatt Quartet (USA), Sentieri Selvaggi (Milano), Freon e
Algoritmo ensemble (Roma), OrchestrUtopica (Lisbona) e con direttori e solisti
quali George Benjamin, Pascal Rophé, Daniel Kawka, Jonathan Webb, David Alan
Miller, Sian Edwards, Christophe Mangou, Roland Boer, Lü Jia, Xian Zhang,
Daniele Agiman, Vittorio Parisi, Pietro Borgonovo, Peter-Lukas Graf, Marco
Angius, Fabio Maestri, Andrea Pestalozza, Carlo Boccadoro, Emanuele Arciuli,
Bruno Canino, Giuseppe Scotese, Beatrice Rana, Andrea Bacchetti, Cristina
Zavalloni, Mario Caroli, Angelo Persichilli, Michele Marasco, Margaret
Lancaster, Guido Corti, Lorenza Borrani, Marco Rogliano. La sua produzione
comprende lavori per grande orchestra: Giga, commissionata dal Goethe
Institut, dalla Ernst von Siemens Stiftung e dall’orchestra dell’Accademia di
Santa Cecilia, che l’ha eseguita per celebrare gli 80 anni di Hans Werner Henze
nel giugno 2006, e Demand me Nothing, meditazione sul personaggio di
Iago, che ha inaugurato la stagione invernale di opera e di balletto dell’Arena
di Verona 2007–2008, con la coreografia di Francesco Ventriglia; composizioni
per ensemble: Macchine inutili, scritto per i Sentieri Selvaggi ed
inciso per l’etichetta americana Cantaloupe; Toccata, per grande
ensemble, commissionato dal festival New Paths di New York, con la direzione di
David Alan Miller; Morphing, per quartetto d’archi, commissionato dalla
Biennale di Venezia per lo Smith Quartet; il Concerto per violino e
orchestra, commissionato dal Teatro Lirico di Cagliari e dalla Albany
Symphony Orchestra, e Ouverture Machine, per sintetizzatore e
orchestra sinfonica, composizione vincitrice del Premio Mozart al concorso 2
Agosto. Le composizioni per strumento solo prevedono talvolta l’uso di
elettronica, come Variazioni su una pop-song per flauto ed harmonizer,
cui è stato assegnato il premio Francesco Pennisi dall’associazione Nuova
Consonanza nel 2001; oppure Organum II, per flauto contralto, flauti in
eco e generatore di sinusoidi. A gennaio 2009 è stata presentata a Birmingham
dal BCMG, diretto da George Benjamin, la prima assoluta di Ballata, per
otto archi solisti con uno straordinario successo di pubblico e di critica, («A
composer who knows exactly what he wants and how to achieve it», ha scritto
Andrew Clements sul Guardian di Londra); la partitura è stata successivamente
eseguita negli Stati Uniti, sotto la direzione dell’autore, poi in Italia,
nella rassegna RAI Nuova Musica; in occasione del festival I cantieri
dell’immaginario, a L’Aquila, è stata creata una coreografia da Giorgio Rossi,
e la composizione verrà eseguita di nuovo nell’aprile 2013 a Birmingham e alla
Wigmore Hall di Londra, sotto la direzione di George Benjamin. A maggio dello
stesso anno, l’orchestra del Teatro Lirico di Cagliari ha presentato la prima
assoluta di Gli occhi che si fermano, riproposta in seguito alla
Biennale Musica di Venezia 2010. Nel settembre 2011 l’Orchestra Filarmonica
‘900 ha eseguito a Torino e a Milano la prima assoluta di Benché ‘l parlar
sia indarno per trio vocale, presentatore e doppia orchestra. Il brano è
stato commissionato dal festival MiTo SettembreMusica per celebrare i 150 anni
dell’Unità d’Italia. Ad ottobre dello stesso anno, nell’ambito del festival
PlayIt! dell’Orchestra della Toscana, è stata eseguita la prima assoluta di Due
colori, nella notte, per ensemble in eco. I Preludi diatonici,
per pianoforte, composti fra il 2010 e il 2012 sono stati eseguiti in prima
esecuzione assoluta da Emanuele Arciuli a Roma, poi ripresi da Andrea
Rebaudengo a Milano, da Beatrice Rana per Radio France et Montpellier e alla
Tonhalle di Zurigo, da Domenico Codispoti alla Steinway Hall di Dallas e
verranno eseguiti in novembre a Parigi. Nato nel 1971 da una famiglia di
musicisti, Francesco Antonioni ha preso le prime lezioni di composizione a
undici anni. Suoi maestri sono stati Raffaele Gervasio, Francesco Valdambrini,
Edgar Alandia per la composizione e Pierluigi Camicia per il pianoforte. Dopo
aver conseguito con il massimo dei voti i diplomi di conservatorio in entrambe
le materie, ha proseguito gli studi musicali con Azio Corghi, nei corsi di
perfezionamento dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia di Roma. Laureato in
Filosofia all’Università La Sapienza, ha studiato composizione e conseguito
diversi premi presso il Royal College of Music di Londra, con Julian Anderson,
grazie ad una borsa di studio del Regno Unito (Queen Elizabeth the Queen Mother
Scholarship). Francesco Antonioni vive a Roma e insegna composizione
presso il conservatorio di Vibo Valentia. Vincitore di alcuni premi
internazionali (premio Mozart – Concorso 2 Agosto, premio Franco Evangelisti,
premio Nino Carloni), ha ottenuto nel 2009 una borsa di studio Fulbright, come
visiting scholar presso la Cornell University (NY). Oltre le composizioni da
concerto, Francesco Antonioni è autore di musiche applicate, che sono state
utilizzate nella trasmissioni televisive 42° Parallelo, Mediamente
(RAI TRE), Senza Cuore, Le culture della guarigione (RAI
Educational) La Rai à la carte (RAI SAT), Linea verde (RAI UNO),
in documentari televisivi e per una mostra del fotografo Gabriele
Basilico. È anche molto ricercato come presentatore, speaker radiofonico e
animatore culturale, e conduce per RAI–Radio3 le trasmissioni Radio3-suite,
Primo movimento, Il concerto del mattino e le Lezioni di musica.
Acclamata a livello
internazionale sin dal suo debutto nel 2004 con i Wiener Philharmoniker e
Valery Gergiev e vincitrice del Crédit Suisse Young Artist Award, la
violoncellista Sol Gabetta ha già
ottenuto diversi riconoscimenti nonostante la sua giovane età. Nata a
Cordoba, in Argentina, Sol Gabetta ha vinto il suo primo concorso all’età di
dieci anni. Subito dopo ha vinto il‘Premio Natalia Gutman’ e ha ricevuto grandi
elogi al ‘Concorso Tchaikovsky’ di Mosca e al ‘Concorso Internazionale ARD’ di
Monaco di Baviera. La violoncellista argentina ha inoltre ricevuto una
nomination per i ‘Grammy Award’ e ha vinto il ‘Premio Gramophone Young Artist
of the Year’ (2010) e il ‘Würth-Preis Jeunesses Musicales’ (2012). Dopo essersi
aggiudicata il suo primo ‘Premio ECHO Klassik’ nel 2007 per il CD con opere di
Tchaikovsky e Ginastera, Sol Gabetta ne ha ricevuto un altro per il CD
pubblicato nel 2009 con i Concerti per violoncello di Haydn, Hofmann e Mozart.
Di recente ha vinto il suo terzo ‘Premio ECHO Klassik’ per un’apprezzatissima
registrazione del Concerto per violoncello di Elgar effettuata insieme
all’Orchestra Sinfonica Nazionale Svedese. La sua nutrita discografia include
anche incisioni dei Concerti per violoncello di Shostakovich con i Münchner
Philharmoniker. L’autunno del 2012 ha visto la pubblicazione da parte dell’etichetta
Deutsche Grammophon di un recital realizzato in duo con la pianista Hélène
Grimaud. Si esibisce con le orchestre e i direttori più importanti al
mondo, tra cui i Bamberger Symphoniker, la Kammerorchesterbasel, la
Philadelphia Orchestra, la City of Birmingham Symphony, la Finnish Radio
Symphony, la Royal Philharmonic Orchestra, l’Orquesta Nacional de España e
l’Orchestra del Bolshoi. Si è esibita, tra gli altri, nei principali festival
tra cui il Verbier, il Gstaad Menuhin, lo Schwetzingen, il Rheingau Musik,
lo Schleswig Holstein Musik Festival e il Beethovenfest di Bonn. È stata
artista in residence della Essen Philharmonie e del Konzerthaus di Berlino; ha
debuttato con la Royal Concertgebouw Orchestra, la Symphonieorchester des
Bayerischen Rundfunks, la Gulbenkian Orchestra e la Israel Philharmonic
Orchestra. Sol collabora regolarmente con diversi direttori tra cui Charles
Dutoit , Pablo Heras Casado, Giovanni Antonini, Mario Venzago e Thomas
Hengelbrock. Sol Gabetta unisce l’eccellente carriera da solista alla
passione per la musica da camera, esibendosi in prestigiose sale
concertistiche, tra cui la Wigmore Hall di Londra e il Palau de la Musica
Catalana di Barcellona, con importanti partner artistici quali Patricia
Kopatchinskaja, Baiba Skride, Bertrand Chamayou e Olga Kern. Ha inoltre fondato
un festival di musica da camera in Svizzera che porta il suo nome, il Festival
Solsberg. I suoi appuntamenti principali dell’attuale stagione includono i
debutti con l’Orchestre National de France, l’Orchestra della Tonhalle di
Zurigo, l’Orchestra Philharmonia, e la Filarmonica di Londra; nuove
collaborazioni con i Münchner Philharmoniker con la direzione di David Zinman,
i Bamberger Symphoniker ed esibizioni alla Schubertiade di Schwarzenberg. A dicembre
del 2012 ha preso parte ad una tournée con la pianista Hélène Grimaud e si è
esibita anche alla Carnegie Hall di New York e al Concertgebouw di Amsterdam.
Grazie all’importante supporto della Rahn Kulturfonds, Sol Gabetta si esibisce
su un raro e prezioso violoncello di G. B. Guadagnini del 1759. Dal 2005
Sol Gabetta insegna presso l’Accademia di Musica di Basilea.
Auditorium
Parco della Musica, Sala Santa Cecilia, Roma
Sabato 8 febbraio ore 18.00
Lunedì 10 febbraio ore 20.30
Martedì 11 febbraio ore 19.30
Orchestra dell’Accademia Nazionale di
Santa Cecilia
Antonio Pappano Direttore
Sol Gabetta Violoncello
Antonioni
Gli occhi che si fermano
Elgar
Concerto per violoncello
Dvořák
Sinfonia n. 9 “Dal nuovo mondo”
Per maggiori informazioni: santacecilia.it
Adriana
Benignetti